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Fabrizio Marzano (UNAPROA): aggregare per vendere meglio, questa e′ la prima funzione delle O.P.

FreshPlaza ha intervistato Fabrizio Marzano (nella foto), presidente di Unaproa - l'Unione Nazionale delle Organizzazioni dei Produttori Ortofrutticoli, Agrumari e di frutta in guscio - per fare il punto della situazione sulla aggregazione del settore ortofrutticolo in Italia.

Fabrizio Marzano, figlio di agricoltori, scelse gli studi di Giurisprudenza, invece che quelli di Agraria, consapevole sin dal principio della necessità di investire in capacità imprenditoriali, oltre che in quelle tecniche: "Accontentarsi di essere bravi e di avere un buon prodotto non è sufficiente - afferma Marzano - poi bisogna anche venderlo e il commercio passa soprattutto attraverso la capacità di fornire servizi unitamente al prodotto, non prodotti e basta."

Aggregazione e innovazione
Processi come quelli dell'aggregazione o dell'innovazione vengono letti da Marzano in chiave commerciale: "Noi, come Unaproa, non miriamo genericamente a rappresentare il mondo delle O.P. (organizzazioni di produttori) ortofrutticole e neppure aspiriamo alla completa aggregazione del mondo produttivo. Il presupposto da cui partiamo è un altro: aggregare per vendere meglio."

"Oggi le imprese più evolute e più avanzate dell'industria ortofrutticola italiana sono già aggregate e sono quelle che fanno il mercato e che rimarranno sul mercato. Unaproa difende e sostiene queste realtà, ne tutela gli interessi in sede istituzionale, programma l'investimento dei finanziamenti europei, agisce per stimolare i consumi: insomma si muove per creare mercato e opportunità per i suoi iscritti, anche a scapito di altri attori e concorrenti."

Per quanto riguarda le innovazioni, Marzano sottolinea: "Anche su questo fronte l'innovazione di prodotto serve fino a un certo punto. Se prima non innovo in logistica, in servizi al consumatore, in efficienza gestionale, in comunicazione, cioè in tutto quello che mi serve a commercializzare meglio il prodotto, non vado da nessuna parte."

"Prendiamo ad esempio i costi: se si rimane vincolati alla sola idea che i costi vadano ridotti, si perde di vista il vero obiettivo, che è quello di ottimizzarli. Il costo di produzione oggi deve integrare anche il costo del servizio al consumatore, cioè la capacità dell'azienda di portare il prodotto fino all'acquirente, di portarglielo più fresco possibile e più comodo possibile da consumare. Non ci possiamo illudere, come taluni fanno, che debba essere il consumatore a venire fino in azienda per acquistare il prodotto. Questa è una visione anacronistica della realtà: un conto è invitare il consumatore ad avvicinarsi alla realtà produttiva per educarlo e informarlo, altro è pensare davvero che questa modalità di relazione possa sostituirsi al mercato."

Cosa significa far parte di una O.P.
Organizzare la produzione ortofrutticola orientandola al mercato significa, secondo Marzano: "Programmare, fare ricerche di mercato, essere sempre informati sui trend, convincere il consumatore, investire sulla riconoscibilità del marchio e anche rischiare, perché il rischio è parte ineliminabile del fare impresa. Tutti questi compiti, vista la dimensione sempre più internazionale del mercato, possono essere efficacemente svolti solo se fanno capo ad una O.P.: il singolo agricoltore che fa parte di una simile organizzazione deve orientarsi ad acquisire una mentalità completamente diversa, adeguandosi a produrre non ciò che lui vuole, ma ciò che il sistema organizzato gli propone, in base ad una strategia commerciale di portata più vasta."

La strategia nazionale
Infine, in risposta alla sfiducia di parte del sistema ortofrutticolo italiano sull'effettiva capacità delle organizzazioni di proporre una strategia valida, Marzano replica: "Forse dovremmo rispolverare un po' di orgoglio nazionale e prendere esempio dai francesi. Io dico solo che siamo ad un punto di svolta e che, in attesa della perfezione, faremo il possibile. Intanto il grande risultato che il nostro settore ha riportato in sede di riforma OCM è stato quello di inserire la definizione dei piani operativi sotto la regia nazionale. Questo significa in pratica che avremo a disposizione 500 milioni di euro all'anno tutti gli anni, da investire al meglio. Parliamo di soldi veri e puntuali, di cui disporremo in piena autonomia: se dicessimo che si tratta solo di una scommessa, sbaglieremmo in partenza."

Unaproa
Via XX Settembre 4
00197 Roma
Tel. 06/42452221
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