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Florida: l’inutile piano di lotta al cancro batterico degli agrumi rischia di diventare molto costoso

Era il marzo del 1999 quando la task force federale incaricata di contrastare la diffusione del cancro batterico degli agrumi in Florida venne presa in contropiede dalle indicazioni dei ricercatori.

Per arrestare il contagio tra le piante, infatti, gli scienziati consigliarono di distruggere ogni albero di agrumi – sano o infetto – nel raggio di 1.900 piedi da qualsiasi pianta risultata positiva ai test sul cancro batterico. Di questo passo, furono distrutti 260 acri di agrumeti, una superficie destinata ad aumentare ad ogni singolo ritrovamento di piante infette.

"Eravamo sotto schock", ricorda Richard Gaskalla, membro della task force e direttore della divisione frutticola presso la sede locale del ministero dell’agricoltura.

Durante il secondo giorno di testimonianze in occasione del processo di class action intentato dai possessori privati di alberi di agrumi di Palm Beach - che hanno perduto le proprie piante per effetto dell’eradicamento voluto dal governo - Gaskalla ha descritto le pratiche drastiche che furono messe in campo all’epoca, senza con ciò ottenere il risultato sperato. "La malattia era sempre un passo avanti a noi", ha dichiarato.

Alla fine, il governo federale dichiarò fallito il programma di contrasto al cancro batterico ed esso venne sospeso nel 2006. Ma nel frattempo, oltre 66.468 piante di agrumi di proprietà di 40.937 privati cittadini residenti a Palm Beach erano state abbattute.

Ora i cittadini chiedono un "giusto ed equo" risarcimento per compensare la perdita dei propri alberi. Da parte sua, il governo respinge la richiesta adducendo a motivo che gli alberi ricompresi nelle aree a rischio di contagio erano destinati ad ammalarsi comunque e che dunque il loro valore è pari a zero.

Fonte: sun-sentinel.com