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Riscoprire la buccia delle patate nella lotta ai tumori

La patata, uno dei vegetali più consumati nel Nord America, è un cibo molto nutriente ed economico, ricco di composti che hanno molteplici effetti positivi sulla salute, specialmente quando non viene sbucciato.

La patata (Solanum tuberosum) proviene da specie selvatiche che furono "addomesticate" molte migliaia di anni fa nelle Ande (attuale costa del Perù). Gli Incas le chiamavano "papa" e ne coltivavano diverse centinaia di varietà; in Europa questo tubero venne introdotto nel 16mo secolo, a seguito della conquista dell’impero Incas da parte degli Spagnoli. Tuttavia, soltanto alla fine del 18mo secolo venne riconosciuto anche in Europa il valore nutritivo della patata, grazie, tra gli altri, anche agli sforzi di Parmentier, che convinse Luigi XVI e Maria Antonietta circa le virtù gustative e nutrizionali di questo vegetale.

La patata cominciò allora ad essere gradualmente introdotta come componente essenziale nella dieta europea e la sua importanza venne tragicamente dimostrata dalla terribile tragedia che colpì gli Irlandesi tra il 1845 e il 1846, quando un fungo distrusse completamente il raccolto di patate, con conseguente carestia e migrazione di massa degli Irlandesi verso il Nord America.

La patata, come i suoi parenti pomodoro, melanzana e peperone, è un membro della grande famiglia delle Solanacee. Questo gruppo di piante, parte importante della dieta della popolazione mondiale, contiene grandi quantitativi di complessi molecolari che questi ortaggi producono per auto-proteggersi contro gli attacchi dei parassiti. Queste molecole, chiamate glicoalcaloidi, sono particolarmente importanti nelle patate. Infatti questo tubero cresce nel terreno, un ambiente ricco in micro-organismi, sicchè è particolarmente suscettibile agli attacchi da parte di diversi batteri, funghi o insetti.

Non deve perciò sorprendere che la buccia della patata, essendo la parte più a diretto contatto con questo ambiente ostile, contenga un'eccezionale quantità di queste molecole protettive, dalle proprietà insetticide, battericide e fungicide. Studi recenti hanno per esempio dimostrato che i glicoalcaloidi presenti nella patata si trovano principalmente vicino alla buccia, in concentrazioni di ben 100 volte superiori rispetto alla pasta interna.

Come per la maggior parte delle molecole che si trovano nella buccia di diversi tipi di frutta (mele, pere, uva passa), si pensa che le sostanze presenti nella buccia delle patate potrebbero giocare un ruolo molto importante nella prevenzione dei tumori.

Così, gli alcaloidi caconina e solanina, che sono quelli principalmente presenti nella patata, hanno la proprietà di bloccare la crescita di diversi tipi di cellule cancerogene, incluse quelle del tumore al colon, allo stomaco, al fegato e all’utero. Questo effetto inibitore sembra principalmente dovuto alla facoltà di queste molecole di provocare la morte delle cellule cancerose, grazie ad un processo detto "apoptosi", il quale può bloccare la crescita tumorale.

Attualmente, in America, le patate vengono consumate prevalentemente come patatine o patate fritte: un vero peccato, perché così trasformate e con l’aggiunta di grassi saturi perdono la maggior parte dei propri benefici nutrizionali. Non c’è dubbio che queste abitudini alimentari debbano essere riviste e corrette, magari introducendo nella dieta anche patate non pelate o patate di altre specie, come quelle rosse o viola, che contengono maggiori quantità di polifenoli, come l’antocianina, dalle rinomate proprietà antiossidanti.

Fonte: lfpress.ca