Giuseppe Campisi: il limone siciliano non e′ un frutto, e′ un balsamo
Commentando l'attuale stagione, Giuseppe dichiara: "A causa di temperature estive notevolmente elevate - fino a 47 gradi centigradi - che si sono prolungate per alcuni giorni di seguito, gli alberi hanno sofferto proprio nel momento dell'allegagione dei frutti. Alla calura sono sopravvissuti solo i limoni più interni e più protetti dall'ombra del fogliame."
La produzione complessiva - generalmente 10.000 tonnellate su 500 ettari - è diminuita quest'anno di circa il 25% e i prezzi sono aumentati nella medesima proporzione. "Grazie alle piogge recenti, i nostri limoni presentano un buon contenuto in succo. La qualità è eccellente, in quanto si è determinata una sorta di 'selezione naturale' nella quale solo i frutti più vigorosi sono rimasti sulle piante."
Il 70% dei limoni prodotti da Campisi proviene da agricoltura biologica e il trend delle esportazioni appare promettente, come Giuseppe sottolinea: "Solo pochi anni fa esportavamo circa un 10% della nostra produzione, ma nel giro degli ultimi cinque anni questa percentuale è aumentata fino al 60%. Le principali destinazioni sono l'Austria, la Germania e i paesi dell'est, ma la domanda continua ad aumentare perché il mercato si è accorto dell'eccezionale pregio del nostro prodotto. Come amo spesso dire: il limone siciliano non è un frutto, è un medicamento!"
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