CSO: al via il Progetto Europeo da 4 milioni di euro
Tra i 5 progetti italiani, quello di CSO è l’unico dedicato specificamente all’ortofrutta fresca e trasformata. Il programma prevede infatti il cofinanziamento da parte di imprese italiane operanti nel settore del fresco quali: Apoconerpo, Apofruit, Salvi, Mazzoni, Europfruit, Spreafico, Zani, Oranfrizer e imprese del trasformato, in particolare, Conserve Italia e Orogel. Le attività promozionali avranno l’obiettivo di favorire la conoscenza e il consumo di frutta e verdura fresche e trasformate in paesi con grandi potenzialità per l’offerta italiana.
Il progetto, che partirà a gennaio, farà leva sugli aspetti salutistici e le potenzialità nutrizionali dell’ortofrutta fresca e trasformata, lanciando modelli di consumo legati alla Dieta Mediterranea, che oggi rappresenta uno degli stili alimentari più accreditati per la salute e per combattere il crescente flagello dell’obesità nei paesi occidentali.
Il Progetto, presentato da CSO con il titolo "Sapori d’Europa", prevede nello specifico azioni mirate alla conoscenza ed alla promozione di prodotti di cui l’Italia gode una leadership internazionale, quali pesche e nettarine, kiwi, pere, susine e arance rosse per il fresco. Per il trasformato le iniziative promozionali saranno incentrate su prodotti quali: passate di pomodoro, ortaggi in scatola, legumi, frutta sciroppata, prodotti surgelati.
L’attività, finanziata con 4 milioni di euro, avrà durata triennale e rappresenterà una grande opportunità per le imprese coinvolte, che potranno affacciarsi ai mercati di destinazione consolidando o avviando un processo di internazionalizzazione oggi quanto mai importante. Il Progetto Sapori d’Europa sarà finanziato per il 50% dall’Unione Europea, per il 20% da AGEA - Ministero delle Politiche Agricole e Forestali Italiano e per il 30% dalle imprese partecipanti.
"Siamo molto soddisfatti dell’approvazione – dichiara Paolo Bruni, Presidente di CSO - il progetto è in linea con le necessità di sviluppo della nostra ortofrutticoltura. Per crescere dobbiamo necessariamente conquistare nuovi mercati in nuovi paesi. Se ci limitiamo alle aree tradizionali perderemo certamente delle quote di mercato".