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Francia: al bando 30 fitofarmaci

La Francia ritirerà dal mercato le 30 sostanze "più preoccupanti" entro la fine dell'anno e altre 10 entro il 2010. E' quanto confermato dal progetto di legge di applicazione delle direttive degli stati generali dell'ambiente chiamati "Grenelle", presentato dal ministro dell'Ambiente e dello sviluppo sostenibile Jean-Louis Borloo. Di fatto, come previsto già da gennaio, entra in vigore il divieto di distribuzione di 30 fitofarmaci, identificati in base al loro tasso di sostituzione, mentre il divieto per l'uso scatterà il 31 dicembre prossimo.

La legge prevede di ridurre del 50% entro il 2012 la presenza delle sostanze per le quali non esistono né prodotti, né pratiche alternativi. L'obiettivo finale del governo francese è dimezzare l'uso di fitofarmaci nei prossimi 10 anni, previa la messa a punto di nuove tecniche di sostituzione. Parallelamente il governo intende regolamentare la distribuzione e l'applicazione di fitofarmaci, in particolare con programmi di formazione e con l'identificazione distinta delle attività di vendita e consulting in un quadro in cui la registrazione e la tracciabilità dei prodotti siano garantite. Gli agricoltori beneficeranno di un credito d'imposta raddoppiato per passare al biologico e sarà possibile sin da quest'anno introdurre prescrizioni ambientali nei prodotti identificati da marchi di qualità e di origine.

Quest'anno sarà lanciato un programma pluriennale di ricerca applicata e di formazione contestualmente a uno screening dello stato di salute degli agricoltori e a un programma di sorveglianza epidemiologica. La legge prevede anche misure d'urgenza per la protezione delle api a partire dall'anno prossimo. Per quanto riguarda gli altri aspetti legati allo sviluppo sostenibile, la legge ribadisce gli obiettivi per il biologico che dovrà raggiungere il 6% della superficie agricola entro il 2013 e il 20% entro il 2020. Inoltre il governo francese vuole portare al 30% le aziende agricole a basso livello di dipendenza energetica entro il 2013.

Anche se non sono nominati, i biocarburanti sono implicitamente evocati dal testo che sottolinea come "la prima vocazione dell'agricoltura sia di rispondere al fabbisogno alimentare della popolazione e in modo ancora più accentuato nei prossimi decenni".

Fonte: alice.it