Giappone: la tecnica del sacchetto per frutti piu' belli
Come spiega il direttore della sezione frutticoltura del centro di ricerche agricole e forestali di Tokyo, questa pratica risale al secolo scorso, quando i produttori iniziarono a racchiudere i frutti nei sacchetti di paraffina per evitare la comparsa di macchie nere.
Chiko Kikuchi aggiunge: "Altri impieghi vennero poi trovati per questa tecnica, per esempio applicando pesticidi o battericidi all'interno dei sacchetti. Essi inoltre proteggono i frutti dallo sfregamento da parte delle foglie mosse dal vento, oltre a evitare morsi di insetti e infestazioni. Inoltre, cambiando il colore dei sacchetti, i frutticoltori possono prevenire i colpi di sole, ottenendo così frutta di aspetto meraviglioso".
Sebbene la frutta che cresce senza questo tipo di copertura abbia un sapore migliore e anche se i produttori bio preferiscono non utilizzare i sacchetti, questa tecnica predomina nelle coltivazioni di pere, pesche, uva e mele, come spiega Kikuchi. Nella località di Inagi, ad esempio, dove vengono coltivate pere di forma rotonda - inclusa la varietà che prende il suo nome proprio da questo luogo - i produttori utilizzano proprio questa tecnica.
Yoichi Ishida, responsabile locale dell'unione agricoltori, spiega: "Le operazioni di copertura dei singoli frutti cominciano a maggio. Utilizziamo un solo sacchetto per ciascuna pera di varietà Inagi, in quanto si tratta di una cultivar a crescita rapida, pronta per il raccolto tra fine agosto e primi di settembre. Mettiamo invece due sacchetti sulle pere di varietà Niitaka, che maturano più tardi, verso fine settembre, metà ottobre".
Ad Inagi si produce anche uva da tavola. In questo caso, dato che sarebbe impossibile proteggere tutti i grappoli, i produttori eseguono potature selezionate, lasciando solo i grappoli migliori, i quali vengono poi coperti con "cappelli" di paraffina, per evitare la formazione di chiazze dovute al mescolarsi di acqua piovana e polline.
Fonte: capitalpress.info