La Tristeza, la più grave malattia che colpisce gli agrumi, ha iniziato a manifestarsi in forma epidemica in diversi Paesi a partire dagli anni ‘30. L’agente causale è un virus, Citrus Tristezza Virus (CTV), originario, come gli agrumi, delle zone tropicali e subtropicali dell’Asia. Il patogeno si è diffuso in tutto il mondo attraverso il materiale di propagazione in seguito allo sviluppo dell’agrumicoltura commerciale. Attualmente, il CTV, è presente in tutte le aree agrumicole del mondo con un’incidenza variabile in funzione del portinnesto e della trasmissibilità attraverso gli afidi vettori. I Paesi ove la malattia ha provocato più danni sono Argentina, Brasile, California, Florida, Spagna, Israele e Venezuela.
Il CTV è membro del genereClosterovirus, famiglia Closteriviridae. Al microscopio elettronico lastruttura del virus ricorda la forma di un serpente (Fonte: Raymond eYokomi). Le particelle virali sono filamenti lunghi circa due millesimidi millimetro.
Sintomatologia
I sintomi possono variare e sono molto influenzati dal comportamento delle specie e cultivar, nonché dalle condizioni ambientali, dai ceppi e dalle mescolanze all’interno della pianta. I quadri sintomatologici riscontrati in campo sono riconducibili a tre principali tipologie:
"Decline" - si manifesta con sintomi di deperimento lento o fulminante, "quick decline", delle piante innestate su arancio amaro.
"Stem-pitting", (butterature del legno) - si manifesta con sintomi di clorosi nervale e scanalature sul legno.
"Seedling yellow", (giallume dei semenzali) - si manifesta con sintomi accentuati di giallumi su arancio amaro e nanismo nelle piante di arancio dolce innestate su arancio amaro.
I sintomi di deperimento delle piante di agrumi innestate su arancio amaro sono visibili su tutte le specie e ibridi tranne che sul limone. Il virus provoca la necrosi delle cellule del sistema linfatico (floema) dell’arancio amaro in prossimità del punto di innesto, impedendo la linfa elaborata di giungere alle radici che dopo qualche tempo collassano. La pianta mostra uno stato di carenza idrica e nutrizionale a cui segue il disseccamento di foglie e rametti. A seconda delle condizioni ambientali, se si forma nuovo floema attivo, si manifesta un deperimento lento e graduale (foto sopra), se, invece, il tessuto vascolare non dovesse rigenerarsi si verifica un crollo immediato “quick decline” (foto sotto) della pianta nel giro di pochissimi giorni.
Vettori di contagio
La principale via di introduzione, in nuovi areali agrumicoli, e di diffusione del virus a lunga distanza è la movimentazione di materiale di propagazione infetto (piante e marze). Una volta giunto in un nuovo territorio la diffusione del CTV è legata a diverse specie afidiche. L’afide marrone degli agrumi (Toxoptera citricidus) è la specie vettrice più efficiente, fortunatamente però non è ancora presente nel bacino del Mediterraneo. Per la sua pericolosità è stata inserita nella lista comunitaria degli organismi nocivi da quarantena. Meno efficienti, ma presenti nei nostri agrumeti, sono altre specie fra cui il più importante è l’afide del cotone (Aphis gossypii), il principale responsabile di epidemie di Tristeza in Israele e Spagna.
Per quanto concerne la lotta, il controllo della movimentazione di materiale vegetale (piante e marze) proveniente dall’esterno, attraverso l’applicazione di sistemi di quarantena, è la misura più efficace per le aree agrumicole dove il virus non si è ancora insediato.
Qualora il virus fosse presente a livelli bassi, l’individuazione e la distruzione di piante infette unitamente all’utilizzo, all’impianto e al reinnesto (vedi articolo correlato), di materiale di moltiplicazione rigorosamente certificato, rappresentano le uniche risposte concrete per contrastare la dispersione epidemica del patogeno.
L’operazione di riconversione varietale e dei portinnesti deve essere accompagnata da un serio programma di certificazione del materiale vivaistico al fine di evitare l’introduzione di altri pericolosi patogeni quali i viroidi (es. CEVd, responsabile dell’Exocortite degli agrumi).
I vivaisti consorziati del COVIL, (Consorzio Vivaisti Lucani), sotto il controllo dell’Ufficio Fitosanitario Regionale, producono materiale vivaistico certificato, applicando scrupolosamente le normative sulla certificazione(Volontaria Nazionale e Comunitaria C.A.C.) che prevedono, tra l’altro,l’impiego di materiale di propagazione (semi, marze e gemme)proveniente da campi di piante madri costantemente controllati eperfettamente isolati da potenziali fonti di infezione
Dott. Vincenzo Castoro dell'Ufficio Fitosanitario della Regione Basilicata in un vivaio del COVIL protetto da rete antiafidica
Cartellino del Servizio Nazionale di Certificazione Volontaria
Campi di Piante Madri di agrumi del COVIL in screen-house presso il centro Metapontum Agrobios
Soluzioni
Nel caso in cui il CTV fosse già diffuso in forma epidemica l’unica strada da percorrere rimane l’utilizzo di portinnesti tolleranti come l’arancio trifogliato e gli ibridi Citranges (Troyer, Carrizo e C35). La lotta agli afidi vettori con insetticidi, come sistema di prevenzione alla diffusione della malattia, è perfettamente inutile.
Di Tristeza si è parlato, il 17 ottobre 2008, a Massafra (TA) nel corso del convegno nazionale "La Tristeza degli agrumi in Puglia 2003-2008 valutazioni e strategia di lotta". Durante l’incontro, al quale hanno preso parte rappresentanti del mondo scientifico nazionale ed internazionale e delle istituzioni regionali, si è discusso della diffusione del virus in Italia e nel Mediterraneo, dei suoi vettori, delle proposte di revisione del Decreto di lotta obbligatoria (DM 22.11.96), degli interventi regionali e della certificazione del materiale vivaistico in Puglia. Sono stati, inoltre, presentati i risultati di anni di attività monitoraggio e di eradicazione svolti in regione, attraverso i quali è stato possibile contenere la diffusione del virus giunta, in alcuni campi commerciali e vivai pugliesi, a livelli preoccupanti.
In alcune aree agrumicole del Sud Italia la presenza della Tristeza ha ormai superato i livelli di guardia. Allo stato attuale solo un programma intensivo di lotta interregionale, volto all’eradicazione delle piante infette, all’introduzione di materiale vivaistico certificato e prodotto su portinnesti tolleranti, unitamente ad una forte attività di divulgazione, rivolta a tutti gli operatori del settore, sui pericoli connessi alla diffusione della malattia, potrebbero dare risposte concrete ad una grave minaccia del comparto agrumicolo italiano già perennemente afflitto da numerose difficoltà.
Per ulteriori informazioni scarica e consulta le schede de "Il Fitopatologo Lucano":
Tristeza degli Agrumi
Norme Fitosanitarie per la produzione e il commercio di frutti di agrumi