Al momento tutto il lavoro si sta svolgendo a Parma, dove l' Autoritàeuropea per la sicurezza alimentare (EFSA) sta esaminando i prodotti incommercio all'interno dei 27 paesi UE che puntano sulla comunicazionedel benessere: una montagna di carte volte a dimostrare che piùdi 4000 alimenti fanno bene alla salute.
Le prime "sentenze" arriveranno a luglio, quando dall'Emiliapartiranno alla volta di Bruxelles i primi 1000 giudizi. Nell'attesa,l' industria trema. Il metro di giudizio di Parma viene definito "moltosevero" dagli stessi addetti ai lavori di Bruxelles (i big dell'industria sono anche più scettici).
Per farsi un'idea basta dare un'occhiata ai primi risultati: l'EFSA non sta esaminando solo i prodottigià sul mercato, ma anche quelli non ancora in commercio. Per questi haricevuto circa 200 notifiche e ad oggi ne ha valutate 38: meno di diecihanno ottenuto il via libera.
Il problema risiede nel fatto che spesso non sussistono prove scientifiche oggettive a sostegno della salubrità di un determinato alimento e dunque una pubblicità basata su presunti effetti salutistici finisce con il configurarsi come pubblicità ingannevole. All'inizio del 2010, perciò, gli scaffali di supermercati e negozi assisteranno ad un'epidemia dei cibi salutari.
Chi si vedrà bocciare l' autorizzazione dovrà cambiare pubblicità eimballaggi. Almeno fino a quando (eventualmente) non sarà in grado diprovare le doti del suo prodotto dovrà venderlo come tutti gli altrinormalissimi cibi. Prospettiva che fa tremare industria e indotto,visto che quello del benessere è un mercato che tira.
Una grande occasione per gli ortofrutticoli
Nel frattempo, per fine marzo è attesa una nuova proposta UE per l'introduzione di un quadro globale sulle qualità nutrizionali che dovrebbe prevedere profili specifici per alimenti come latte, pesce, cereali, ortofrutticoli, olio, carni e prodotti derivati che, per l' importante ruolo che hanno nella dieta dei cittadini, potranno beneficiare di parametri meno severi.
Questo significa che l'industria ortofrutticola potrà avere una marcia in più per occupare la fetta di mercato basato sul benessere, sulla salute e sulla prevenzione delle malattie! Investire oggi nella ricerca scientifica a sostegno della conferma delle proprietà salutistiche di frutta e verdura è dunque di fondamentale importanza commerciale.
Auspichiamo che i big italiani dell'ortofrutta si uniscano congiuntamente in questo sforzo, in modo tale che in futuro, sugli scaffali dei supermercati, possano essere etichettati come fonte di salute e benessere soltanto quei prodotti che lo sono davvero!