La IV Gamma ha bisogno di ripartire da una migliore analisi di mercato
Il convegno "IV Gamma: serve una svolta",svoltosi il 9 ottobre a Macfrut, ha cercato di inquadrare lepeculiarità di questo prodotto (o meglio categoria) anche perindividuarne le criticità di filiera e le potenzialità di ulteriore crescita.
E' emerso dal dibattito - che ha visto la partecipazione di alcuni tra i principali protagonisti della produzione e distribuzione di prodotti freschi pronti all'uso - che la tumultuosa crescita di questa categoria negli ultimi quindici anni ha forse lasciato da parte un'analisi più approfondita, organica e razionale dei fattori che determinano la scelta d'acquisto del consumatore e i trend di sviluppo.
Il tavolo dei relatori. Da sinsitra a destra: Roberto della Casa (Università di Forlì), Giuseppe Battagliola (AIIPA), Alessandro Mastrantonio (Agrisole), Umberto Galassini (Bonduelle Italia), Ambrogio De Ponti (AOP UNOLombardia), Lorenzo Trovato (Carrefour), Claudio Gamberini (Conad) e Vanes Cantieri (Coop). (Foto: FreshPlaza Italia - clicca qui per un ingrandimento dell'immagine).
Solo oggi, che anche la IV gamma vive un momento di ripiegamento, si sente l'esigenza di raccogliere maggiori informazioni, migliorare l'analisi del comparto e confrontarsi tra i diversi attori della filiera per capire come muoversi di qui in avanti.
Sono emersi, infatti, non pochi elementi di criticità:
1) Una bassa percentuale di penetrazione dei prodotti freschi pronti all'uso tra gli acquirenti.
2) Una certa confusione del consumatore al crescere dell'assortimento.
3) Una scarsa riconoscibilità delle marche.
4) Una mancanza di informazione sul valore aggiunto dei prodotti: ben il 40% dei consumatori rilava l'insalata in busta, vanificando del tutto il servizio offerto da questo prodotto.
5) Le indicazioni relative alla shelf-life del prodotto sono rimaste invariate da dieci anni a questa parte.
6) Valutazione contrastante tra produttori e distributori sul ruolo della promozione.
7) Mancanza di programmazione nelle forniture, con alternanza di momenti di carenza/sovrabbondanza.
8) Mancanza - al momento - di risorse da investire, sia da parte della produzione sia da parte della GDO.
9) Incidenza delle private labels per il 60% di questo mercato e tendenza in diminuzione della quota rappresentata dalle marche.
La platea del convegno. (Foto: FreshPlaza Italia).
Tutti i presenti hanno concordato sul fatto che servano dati più rappresentativi per descrivere gli andamenti della categoria dei prodotti freschi pronti all'uso: al momento, infatti, sfuggono ancora le dinamiche per cui un cliente acquista o no uno di questi prodotti. Quando mancano adeguate ricerche di mercato è molto difficile tracciare future strategie.
Gli intervenuti hanno altresì definito necessario investire maggiormente nella comunicazione al consumatore, in modo da rendere chiaro il contenuto di innovazione e di servizio presente in questa categoria di prodotti.
E' d'altra parte vero che la grande distribuzione organizzata, pur prendendo atto della proliferazione di nuove referenze in questa categoria, non è sempre disposta ad aumentare tout court la scaffalatura frigo a disposizione dei prodotti freschi pronti all'uso. Alcune catene, anzi, come Carrefour, hanno già sforbiciato l'assortimento di un buon 30%, per ragioni di ottimizzazione dei ritorni in rapporto ai metri quadrati di scaffale utilizzati.
Il dialogo tra gli attori della filiera sarà dunque possibile soltanto su un terreno comune: quello della conquista di nuovi spazi di mercato e di nuovo interesse da parte del consumatore.
Qualche dato sulla IV gamma in Italia:
Il mercato vale 700 milioni di euro, con un tasso di crescita per anno nell’ultimo triennio di circa il 10%.
Fatturato 2007: 623 milioni di euro. Fatturato 2009: 624 milioni di euro.
Incidenza delle insalate in busta sul totale del fatturato: 86%
Quota mercato rappresentata dalle Private Labels: 60%
Referenze attualmente presenti sul mercato: 240