Una competizione sempre piu' agguerrita nel settore uva da tavola: la testimonianza della OP Gruppo Tarulli
Come spiega Marilena Daugenti Tarulli: "La Puglia è da sempre apprezzata per la sua eccellente capacità produttiva nel settore dell'uva da tavola. Negli ultimi 10 anni, tuttavia, si sono affacciate sul mercato internazionale molte altre realtà competitive: Egitto, Grecia, Cipro e adesso anche la Spagna".
"Il punto di forza della produzione pugliese è la sua ottima qualità, ma c'è da fare pur sempre i conti con il punto debole degli elevati costi di produzione", nota Marilena.
OP Tarulli è leader per la produzione di uva da tavola bio, con un ampio assortimento varietale, che comprende qualità standard ed extra. L'offerta si diversifica anche in termini di tipologie di confezionamento. "Disponiamo di tutte le certificazioni di qualità richieste dal mercato - aggiunge Marilena - La nostra strategia è presto detta: qualità, sicurezza alimentare e servizio di imballaggio e consegna diretta ai clienti". Tra le novità in cantiere: uva da tavola di IV gamma.
"Le prospettive - sottolinea Marilena - non sono però ottimistiche: troppa concorrenza globale, alla quale in Italia si risponde con scarsa aggregazione, sia a livello regionale che nazionale".
"Temiamo in particolare la Spagna, che si è subito presentata sul mercato come un competitor sorprendentemente aggressivo, sia in termini prezzi, sia per quanto riguarda la quantità delle sue uve da tavola. Trovandosi per giunta in Europa, con costi di trasporto analoghi ai nostri, si è subito conquistata un intero mese di esportazione (luglio) verso i nostri stessi clienti, proponendo prezzi bassissimi!".
Per quanto attiene le future strategie per rimanere competitivi, Marilena osserva: "Al momento dobbiamo concentrarci sulla nostra stagione di esportazione, partita ai primi di luglio e che proseguirà fino a fine ottobre/inizio novembre. Soltanto allora avremo la mente sgombra per disegnare progetti per l'anno prossimo".
"E' inutile dire - prosegue Marilena - che dovremo ridurre i costi di produzione, un equilibrismo che si prospetta assai complesso, se consideriamo il fatto che l'agricoltura italiana è gravata da oneri e costi maggiori rispetto ad altri paesi, mentre i suoi guadagni si assottigliano di anno in anno".
Contatti:
Marilena Daugenti Tarulli
O.P. Ortofrutticoli Gruppo Tarulli Soc. Cons. a r.l.
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