Beffa sull'etichettatura: le norme UE mettono fuori gioco la legge italiana in materia appena approvata
L'accordo, raggiunto lo scorso 7 dicembre 2010 dal Consiglio UE per la salute e i consumatori, ha fatto segnare, secondo De Castro, un drammatico passo indietro in materia di etichettatura dei prodotti alimentari.
"Il Consiglio dei Ministri UE - ha dichiarato De Castro - ha confermato gli importanti risultati conseguiti dal Parlamento Europeo in materia di valori energetici, etichettatura nutrizionale delle bevande alcoliche incluso il vino, sistemi cromatici di etichettatura. Tuttavia, rispetto a quanto approvato dall'Aula di Strasburgo lo scorso mese di giugno, l'accordo di oggi fa segnare una drammatica battuta d'arresto in materia di etichettatura".
"L'obbligo d'indicare in etichetta il luogo di provenienza per i prodotti agricoli, per i prodotti mono-ingrediente e per carne e pesce ove utilizzati come unico ingrediente nei prodotti trasformati, che avevamo introdotto in Parlamento dopo il lungo e complesso lavoro della commissione agricoltura, è stato sostituito da un sistema etichettatura su base volontaria, ad eccezione del caso in cui si induca in errore il consumatore".
Per tutti gli altri prodotti, si rimanda ad una relazione della Commissione, da presentare al Parlamento entro tre anni, per valutare l'opportunità di introdurre sistemi di etichettatura obbligatoria. "L'unica eccezione, riguarda l'estensione alle carni suine, agnello e pollame di quanto previsto per l'etichettatura delle carni bovine, continua De Castro, fatte salve le norme di attuazione.
"Adesso, con la seconda lettura, cercheremo di continuare a lavorare con impegno e responsabilità nel tentativo di modificare la norma approvata oggi per tutelare i nostri agricoltori e consumatori. Un lavoro non facile - ha concluso De Castro - vista l'impossibilità di reintrodurre disposizioni stralciate dalla posizione comune del Consiglio UE".