I test eseguiti sul pomodoro sono stati definiti molto interessanti, ma la risonanza magnetica può essere applicata con successo anche nella determinazione degli standard qualitativi di altri ortaggi, della frutta o di prodotti agroalimentari in genere.
Massimiliano Valentini e Paolo Sequi, ricercatori del CRA – RPS (Centro di ricerca per le relazioni fra pianta e suolo – Centro strumentale di Tor Mancina di Roma) hanno presentato sull’argomento un’apprezzata relazione in occasione dell’evento "Valori e Valore del pomodoro", organizzato da BayerCropScience per la presentazione del volume "Il pomodoro" che si è svolto il 3 e 4 dicembre scorsi a Modica (provincia di Ragusa) (vedi precedente articolo).
La MRI
L’imaging a risonanza magnetica (Magnetic Resonance Imaging, MRI), detta anche tomografia a risonanza magnetica, oppure semplicemente RM, è una tecnica di generazione di immagini, usata prevalentemente a scopi diagnostici in campo medico e basata sul principio fisico della risonanza magnetica nucleare.
Uno scanner per la Risonanza magnetica per immagini
Caratteristiche
L’aggettivo nucleare si riferisce al fatto che il segnale di densità in RM è dato dal nucleo atomico dell’elemento esaminato, mentre, nelle più diffuse tecniche di imaging radiologico, la densità radiografica è determinata dalle caratteristiche degli orbitali elettronici degli atomi colpiti dai raggi X. Omettere questa ulteriore specificazione non introduce ambiguità ed evita inoltre equivoci con il decadimento nucleare, fenomeno col quale la RM non ha nulla in comune.
La risonanza magnetica è generalmente considerata non dannosa nei confronti del paziente, e quest’ultimo non è sottoposto a radiazioni ionizzanti come nel caso delle tecniche facenti uso di raggi X o di isotopi radioattivi.
Le informazioni date dalle immagini di risonanza magnetica sono essenzialmente di natura diversa rispetto a quelle degli altri metodi di imaging: è possibile, infatti, la discriminazione tra tessuti sulla base della loro composizione biochimica, inoltre si hanno immagini delle sezioni corporee su tre piani diversi (assiale, coronale, sagittale), il che però non le conferisce la tridimensionalità.
Vi sono diverse applicazioni dell’imaging a risonanza magnetica, ad esempio l’imaging a risonanza magnetica in diffusione e la risonanza magnetica funzionale. Gli svantaggi dell’utilizzo di questa tecnica sono principalmente i costi e i tempi necessari all’acquisizione delle immagini.
La MRI utilizzata per rilevazioni di variazioni strutturali, valutazioni sulla qualità e diagnosi precoci di fisio-patie
"La MRI è una tecnica non invasiva, né distruttiva, che non altera le caratteristiche organolettiche e la salubrità dei prodotti ortofrutticoli, con applicazioni note nella determinazione della morfologia interna; nella rilevazione di variazioni strutturali a seguito di fattori esterni, sia di origine antropica, sia naturali (fertilizzanti, inquinanti, e così via); diagnosi precoce di fisio e fitopatie, studio dei cambiamenti durante la conservazione e valutazione sulla qualità" affermano Valentini e Sequi.
L’applicazione della Risonanza magnetica per immagini è stata testata con successo la prima volta sul pomodoro di Pachino, uno dei pomodori italiani da consumo fresco più noti in Italia. La MRI ha consentito, tra l’altro, di poter "rintracciare" il "vero" pomodoro di Pachino, distinguendolo da altri pomodori non ottenuti nell’areale proprio dell’IGP.
Pomodori Shiren e Naomi
Pomodoro di Pachino IGP
Interesse anche per la tecnica del NIR-Near Infra Red
Molto interesse ha suscitato, infine, la tecnica del NIR-Near Infra Red, che fornisce in tempo reale alcune informazioni basilari sul contenuto del pomodoro in zuccheri, acidi e sostanza secca.
Near Infra Red
Per informazioni:
CRA-RPS – Centro di ricerca per lo studio della relazioni tra pianta e suolo
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