A distanza di qualche mese, Paolo Tamai ci informa circa gli sviluppi di questa iniziativa, dichiarando: "La frase di chiusura della conferenza stampa di presentazione della nostra adesione al progetto di restauro era stata: "l'unione fa la forza, proviamoci con convinzione e tutti ne trarremo benefici, in particolare Venezia", e si è rivelata premonitrice. Gli esiti sono andati infatti oltre le migliori previsioni".
Un momento della conferenza stampa di presentazione dell'adesione di Paolo Tamai all'iniziativa "Veneziani x Venezia".
La ditta Tamai è infatti riuscita a coinvolgere la grande distribuzione con maggiore presenza locale: i responsabili acquisti di diverse catene si sono dimostrati dapprima incuriositi e successivamente disponibili a partecipare al progetto, inserendo le insalate "Gli Orti di Venezia" nei supermercati di Venezia e zone limitrofe.
Qui di seguito, l'elenco delle catene interessate:
Gruppo ALI' con 7 supermercati
COOP ITALIA con 25 supermercati + 1 ipermercato
BILLA- REWE con 10 supermercati
PAM - PANORAMA con 4 supermercati + 2 ipermercati
"Io credo - commenta Paolo Tamai - che un risultato come questo dimostri la sensibilità della grande distribuzione per la cultura e nel contempo la volontà di essere protagonista nel preservare una città unica qual è Venezia".
A giorni verrà allestito il cantiere per l'inizio dei lavori del restauro.
Contatti:
Paolo Tamai
Insalate gli Orti di Venezia
Tel.: (+39) 0422 825311
Web: www.gliortidivenezia.it
Cenni storici
Scolpito nel 1541 da Pietro Grazioli, ha subito un primo restauro nel 1836, come è indicato da una iscrizione presente sullo stesso. La Pietra del Bando, nota come il Gobbo di Rialto, consta di una figura virile accovacciata, (opera del 1541 di Pietro Grazioli da Salò) che sostiene sulle spalle un dado di pietra, al quale si accede per una breve scalinata.
Qui un tempo saliva il banditore e, come sull’analogo manufatto di Piazza San Marco, leggeva pubblicamente i bandi, le ordinanze, i proclami, le condanne e simili, della Repubblica. Per questi motivi molto spesso nottetempo dei buontemponi la ricoprivano con testi satirici, lazzi, sarcasmi, ma anche denunce morali e avvisi politici: insomma il Gobbo di Rialto è una sorta di statua umanizzata che aveva il potere di dare voce a chi non ce l’aveva.
Il Campo fu il cuore pulsante del vasto centro commerciale del mercato di Rialto e del porto cittadino. La zona fu scelta con accuratezza: situata all’interno della curva centrale del Canal Grande, presentava un notevole sviluppo di rive d’approdo per le numerose imbarcazioni che, in questo modo, potevano facilmente accedere alla zona del mercato.