Francia: nonostante il potenziale, Blue Whale vede ostacoli in Asia
Marc Peyres, direttore vendite di Blue Whale, ne cita le ragioni, che sono le stesse per molti produttori ed esportatori che desiderano espandersi in Asia. "I grandi mercati come Corea, Giappone e Australia sono chiusi per le mele o i kiwi europei a causa delle normative fitosanitarie vigenti. La Cina limita le importazioni e l'India è un mercato aperto, ma con un dazio all'importazione molto salato. Ciò che resta dopo questi mercati sono molti piccoli paesi, quindi non è così facile ottenere una grande fetta del mercato asiatico. Il mercato in sé è molto interessante, ma non tanto come si creda, a causa proprio delle numerose restrizioni".
Peyres osserva che le imprese come Blue Whale, pur avendo la capacità per entrare in questi mercati, devono scontrarsi con fattori che fungono da barriere all'ingresso. A riprova di ciò, il direttore cita la buona raccolta di quest'anno di mele Gala e Granny Smith della Blue Whale. "Abbiamo avuto una buona raccolta, una settimana di tempo incerto ha portato a una leggera riduzione, ma nel complesso, è stata un'annata produttiva molto buona".
Nonostante il potenziale, Peyres vede le aziende europee incontrare le sue stesse difficoltà. "Negli ultimi tre anni il mercato europeo è stato complicato dalla forte pressione sul prezzo da parte dei supermercati". Questa situazione spinge alcune aziende a credere che sia più facile fare affari all'estero, ma questa decisione è rischiosa per tre ragioni secondo Peyres. "I tassi di cambio sono molto instabili, ci sono difficoltà tecniche relative al trasporto, come una durata più lunga e il rischio di ritardi, scioperi, problemi legati alla temperatura".
"Sono sicuro che potremmo svilupparci in India e Cina, in futuro, ma è abbastanza complicato" conclude Peyres.
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Marc Peyres
Blue Whale
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