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Realizzati durante gli incontri tecnici sulla frutticoltura del 2011

"La forma di allevamento a "vaso catalano": tutti i video!"

La forma di allevamento a "vaso catalano" sta suscitando, negli ultimi anni, forti interessi tra i peschicoltori meridionali. L’abbattimento dei costi di gestione, la precoce entrata in fruttificazione, congiunti ad una buona resa e all’alta qualità dei frutti, sono fattori molto apprezzati dal moderno frutticoltore sempre alla ricerca di tecniche di produzione innovative.


La forma di allevamento a vaso "catalano" sta suscitando, negli ultimi anni, forti interessi nella peschicoltura meridionale.

Nel vaso "catalano", i continui interventi di cimatura dei germogli vigorosi (topping), eseguiti nei primi anni e ad ogni inizio di ciclo di spinta vegetativa, hanno lo scopo di favorire l'emissione di rami anticipati esterni su cui sarà impostata la fruttificazione. Il "topping" può essere eseguito con l'ausilio di barre falcianti che richiedono mediamente da 1,5 a 2,0 ore di lavoro ad ettaro.


Rispetto alle altre forme di allevamento tradizionali ("vaso ritardato", "ipsilon trasversale", "palmetta") il vaso "catalano" consente di ridurre i costi di gestione, anticipare l’entrata in produzione, ricavare ottime rese e alta qualità dei frutti.

Il vaso "catalano", tuttavia, non deve essere considerata una forma di allevamento di "minima" potatura. A partire dal terzo anno la pianta richiede gli stessi interventi di management della chioma di un vaso classico. Il vantaggio risiede nella facile gestione della pianta, interamente da terra, con conseguente abbattimento dei costi (diradamento, raccolta) per unità di produzione.

Nel video, realizzato nel corso della "Giornata tecnica sulla frutticoltura", organizzata dal Consorzio Vivaisti Lucani, e altri partners, nel Metapontino il 4 giugno 2011, vengo illustrate, sinteticamente, tutte le fasi di impostazione del vaso "catalano", dalla messa a dimora della pianta fino all’entrata in produzione.


Il vaso "catalano" non deve essere considerata una forma di allevamento di "minima" potatura. A partire dal terzo anno la pianta richiede gli stessi interventi di management della chioma di un vaso classico. Il vantaggio risiede nella facile gestione della pianta, interamente da terra, con conseguente abbattimento dei costi (diradamento, raccolta) per unità di produzione.

Le nozioni di base sono fornite, con straordinario stile magistrale, dal Prof. Davide Neri, dell’Università Politecnica delle Marche, Ancona.


Nel vaso "catalano", i continui interventi di cimatura dei germogli vigorosi (topping), eseguiti nei primi anni e ad ogni inizio di ciclo di spinta vegetativa, hanno lo scopo di favorire l'emissione di rami anticipati esterni su cui sarà impostata la fruttificazione. Il "topping" può essere eseguito con l'ausilio di barre falcianti che richiedono mediamente da 1,5 a 2,0 ore di lavoro ad ettaro.

Video "Nuove forme di allevamento del pesco: il vaso catalano"
Intervento del Prof. Davide Neri al VII Convegno nazionale sulla peschicoltura meridionale, Lamezia Terme (CZ) e Sibari (CS), 26 e 27 maggio 2011


Video "Potatura meccanica del pesco su vaso catalano"
Prove di impiego di barra falciante su pescheto presso Az. Agr. FeViFrutta di Policoro (MT)


Video "Il vaso catalano: dal trapianto alla fruttificazione"
"Giornata tecnica sulla frutticoltura", Metapontino (MT) 4 giugno 201, a cura del prof. Davide Neri


Data di pubblicazione: