La patata Ricciona di Napoli è stata la patata locale più coltivata in Campania fino a pochi decenni fa, poi l'avvento di moderne varietà olandesi (a raccolta precoce) ne decretò l'abbandono.
Patata Ricciona di Napoli da consumo fresco.
Di recente tale patata è stata oggetto di un progetto di recupero messo in atto dalla OP Campania Patate di Angri (SA) con l'Assessorato all'Agricoltura della Regione Campania (SeSIRCA) in collaborazione con CRA-CIN CRA-Centro di Ricerca per le Colture Industriali di Bologna.
Le fasi del progetto di recupero sono state:
- recupero della varietà;
- risanamento;
- caratterizzazione;
- riproduzione dei tuberi seme risanati;
- richiesta al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali di iscrizione nel Registro nazionale delle varietà da conservazione.
La parte maggiore dei tuberi è stata consegnata alla Cooperativa Produttori Sementi della Pusteria (Brunico, BZ), che ha riprodotto un maggior quantitativo di tubero seme.
Patata Ricciona da seme.
La delegazione, composta da O.P. Campania Patate con il Presidente Rag. Giuseppe D'Aniello e il Direttore Sig. Gerardo Gaudiano, dal Presidente della Coop. Agr. Salco Sig. Antonio D'Aniello, dal Sig. De Simone Cosimo produttore di Patate, dal Dott. Parisi Bruno ricercatore del CRA di Bologna accompagnata dal Dott. D'Aponte Luciano responsabile della valorizzazione agroalimentare al SeSIRCA -Assessorato Agricoltura Regione Campania, durante la visita ha potuto constatare:
- la buona qualità del tubero seme prodotto;
- le caratteristiche della patata Ricciona di Napoli;
- la buona resa in tubero seme ottenuta, pari a 17 kg per ogni kg di tubero fornito.
I delegati.
- selezione del seme da utilizzare in parte per ulteriore riproduzione e in parte per prove in campo;
- collocazione commerciale del prodotto;
- possibili packaging da utilizzare.
La visita è continuata in Trentino con la visita il giorno 04/11/2011 a Comano terme (TN) del COPAG (Cooperativa Produttori Agricoli Giudicariesi), la più grande realtà pataticola del Trentino, che ha permesso di conoscere un'altra zona di produzione di patata di montagna e di stringere rapporti per future collaborazioni.
Si resta in attesa che il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali iscriva la Ricciona nel Registro nazionale delle varietà da conservazione, come richiesto dalla O.P. Campania Patate per il tramite dell’Assessorato della Regione Campania.
La patata Ricciona di Napoli potrà tra breve diventare la prima patata proveniente da germoplasma autoctono iscritta nel registro nazionale delle varietà da conservazione.
Scheda Ricciona di Napoli di Napoli
La patata Ricciona di Napoli ha tuberi di forma tondeggiante, con pasta di colore bianco crema, "occhi" particolarmente profondi e buccia gialla. I tuberi presentano inoltre un lungo periodo di dormienza rendendoli particolarmente adatti alla conservazione post-raccolta senza antigermoglianti chimici utilizzando quindi solo la tecnica del frigostoccaggio.
In base alle conoscenze acquisite da anziani pataticoltori locali e dall'impegno profuso dal Sig. Antonio D'Aniello, socio della OP Campania Patate, sono stati recuperati, nell'area dei Monti Lattari, alcuni tuberi di patata di Ricciona di Napoli, conservati e annualmente riprodotti in zona.
Una prima fase dell'attività di recupero, condotta dall'Assessorato all'Agricoltura -SeSIRCA insieme al CRA di Bologna (Dott. B. Parisi) ha previsto la moltiplicazione del materiale reperito allo scopo di effettuare le prime osservazioni sui tuberi, aumentarne i quantitativi e, principalmente assicurarne il mantenimento visto l'alto rischio di estinzione. Allo scopo di ridurre la già critica situazione fitosanitaria del materiale reperito, la moltiplicazione è avvenuta in tunnel dotati di reti protettive nei confronti di afidi vettori di virus.
Già al primo ciclo di moltiplicazione, lo stato fitosanitario delle piante è apparso fortemente compromesso, per quanto riguarda le infezioni virali. Saggi sierologici (ELISA test) sui materiali in moltiplicazione hanno accertato infezione multipla da fitovirus (PVY, PVX e PLRV) delle piante. Per questo motivo, un campione di tuberi è stato inviato al Science and Advice for Scottish Agricolture (SASA) in Scozia, dove si è provveduto al loro completo risanamento e quindi successivo superamento delle procedure di quarantena comunitaria. A risanamento avvenuto, la patata Ricciona di Napoli è stata inserita nella collezione di germoplasma presente al SASA dove sono tenute in conservazione oltre 3.000 cv vetuste e moderne al fine della loro salvaguardia.
Nel 2007, un primo lotto di microtuberi virus-esenti, provenienti dal SASA, è stato consegnato alla ditta scozzese J. & W.F. Lind che ha provveduto ad avviare una serie di cicli di moltiplicazione e nel 2010 sono stati ottenuti 2 quintali di tuberi-seme "certificati" (PB1_FG1).
Tale materiale è stato trasferito in Italia nel 2010 e ripartito tra la Cooperativa Produttori Sementi della Pusteria (Brunico, BZ) per la produzione in altura di nuovi tuberi-seme; presso il CRA-Centro di Ricerca per le Colture Industriali di Bologna per il mantenimento in condizioni di isolamento (screenhouse) di un nucleo-seme virus-esente occorrente alle attività di moltiplicazione previste nel 2012; presso il CRA-Unità di Ricerca per le Colture Alternative al Tabacco di Scafati per l'allestimento di prove di validazione agronomica in un'areale pataticolo campano; presso la Cooperativa Produttori Altopiano Silano (Spezzano della Sila, CS).
Consistenti quantitativi di tubero (circa 25 quintali) seme sono stati resi disponibili dalla Cooperativa Produttori Sementi della Pusteria (Brunico, BZ) alla fine del 2011.
Per maggiori informazioni
O.P. Campania Patate
Via dei Goti, 408
84012 Angri (SA)
Tel.: (+39) 335 7827984
Fax: (+39) 081 19735557
Email: [email protected]
Web: www.campaniapatate.com