Il Gruppo Brio è composto da BrioFrance (sedi a Monteleger e Perpignan), BrioDeustchland (sede a Monaco di Baviera), BDL Trasporti e Biologica 2006 (sede a Pomezia Terme).
Nel 2011, grazie a un volume totale di vendite pari a 29.160 tonnellate, il fatturato del Gruppo Brio ha raggiunto i 51 milioni di euro di cui il 34,8% proveniente dalla Grande distribuzione organizzata (GDO), il 26,5% da grossisti e ristorazione collettiva, il 30,7% dall’export. Il rimanente deriva dall’industria di trasformazione (2,5%), dalle vendite dirette nei negozi Primavera (1,8%) e dai negozi specializzati nel biologico (0,5%).
"Nel settore biologico – esordisce Elisabetta - è purtroppo ancora forte il problema della concorrenza sleale, che costringe gli operatori corretti a una competizione impari, distorta dalla presenza di alimenti contraffatti che sono offerti sul mercato a prezzi proibitivi per chiunque operi nel rispetto delle regole. Operazioni come ‘Gatto con gli stivali’ sono dunque le benvenute, ma la pubblicità negativa e il danno all’immagine richiedono tempo per essere superati".
"Un altro problema – continua Elisabetta - riguarda la scarsa consapevolezza da parte dei consumatori in materia di certificazioni, che restano poco conosciute. Il biologico arriva bene agli appassionati, che già lo conoscono e che sono disposti a muoversi e a cercarlo nei negozi specializzati, mentre è più difficile attrarre nuove e differenti tipologie di consumatori".
"Sugli scaffali della grande distribuzione (Gdo), per esempio, i prodotti bio soffrono di scarsa visibilità. Le grandi catene non possono rinunciarvi ma ci investono poco, se è vero che solo il 3% dell’ortofrutta totale presente è biologica".
Tra gli aspetti positivi, sottolineati da Elisabetta Amaini, l’aiuto che arriva dagli enti pubblici, in primo luogo le mense scolastiche. Il Gruppo Brio ha iniziato la sua partecipazione al programma europeo "Frutta nelle Scuole" nel dicembre del 2010, fornendo un’ampia gamma di prodotti biologici che è stata distribuita agli alunni delle scuole di otto regioni italiane. La partecipazione al programma prosegue anche per questo anno scolastico 2011-2012.
Un’attenzione nei confronti del catering scolastico che è destinata a crescere ancora, come è stato avvertito anche in occasione dell'ultimo BioFach di Norimberga. Ne è un esempio la Francia, che aumenterà le percentuali di biologico nelle proprie mense scolastiche.
Sempre relativamente a BioFach, Amaini ha rimarcato la diminuzione di visite dal Nord Europa (Gran Bretagna, Danimarca, Svezia), tradizionalmente più sensibile all’argomento bio, e la buona partecipazione dei paesi dell’Est, in particolare Slovenia e Grecia.
"Anche nel biologico, il calo dei consumi si avverte – spiega Elisabetta - e la chiusura di bilancio non ci ha lasciato soddisfatti. Siamo abituati ad associare il biologico alla parola boom, ma ora le cose stanno cambiando e occorre fornire un plus, che noi abbiamo individuato nella nostra esperienza ed efficienza".
Paolo Fontanabona.
"Abbiamo intenzione di puntare sui nostri soci produttori e anzi di allargare la base produttiva perché Brio attualmente è riconosciuta più nel ruolo di distributore, forse per via della nostra società di trasporti che ci favorisce nella logistica".
Oltre ad aumentare il numero di soci, Brio intende investire sui rapporti con i fornitori, garantendo la soddisfazione dei ritorni economici, e con i negozi specializzati in modo da rinsaldare il rapporto tra negozianti e produttori. In quest’ottica, Brio sceglie la qualità di prodotto e si discosta dalla gara al ribasso per fornire al consumatore un prodotto sempre buono e salubre.
Per mantenere la propria posizione sul mercato, il Gruppo ha diversificato geograficamente le proprie fonti di approvvigionamento, offrendo al mercato un ampio portafoglio di prodotti da agricoltura biologica, in grado di coprire un calendario annuale.
"Per il futuro – conclude la marketing manager di Brio - puntiamo a fornire maggiori informazioni sulla provenienza dei prodotti, mettendo in risalto la stagionalità rispetto al territorio".
Il gruppo Brio che commercializza i suoi prodotti (il 75% è ortofrutta) anche all’estero - in Germania, Francia, Danimarca, Svizzera e Austria - è certificato IFOAM, Naturland, Biosuisse, Demeter, Fair Trade e GlobalGAP.
Brio spa
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