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Conserve Italia: un progetto di filiera a salvaguardia di pesche e pere sciroppate

Nel settore della frutta allo sciroppo, la concorrenza cinese e greca è stata forte e ha portato a un allineamento verso il basso dei prezzi per i clienti (GDO, HoReCa, ecc.) con conseguente necessità di liquidare la materia prima a prezzi non remunerativi per i produttori (in primis Grecia e Spagna). Ovvia conseguenza di ciò è stato l'abbattimento di quasi metà della superficie europea di percoche (vedi precedente articolo).

Di fronte a questa situazione, un anno fa Conserve Italia ha preso la decisione di avviare, in collaborazione con produttori, cooperative socie e alcuni vivaisti, il "Progetto Percoche", per garantirsi 7-8.000 tonnellate di prodotto.

FreshPlaza ha intervistato a tal proposito Paolo Sgorbati (nella foto accanto), direttore produzioni e servizi agricoli di Conserve Italia.

"Abbiamo instaurato una fattiva collaborazione con l'INRA, istituto francese per la ricerca in agricoltura, e con un appassionato genetista italiano, gli unici che si siano adoperati in questo campo negli ultimi anni con buoni successi - racconta Paolo Sgorbati - In particolare, l'INRA ha ottenuto una trentina di varietà, tra cui ne abbiamo scelte 7, ritenute idonee per le condizioni colturali francesi, e altre 3-4 per quelle italiane".

In Italia, si cerca di intervenire sul calo qualitativo determinato dall'invecchiamento degli impianti e sulla resistenza/tolleranza al fusicocco, per evitare un'ulteriore riduzione delle superfici. Tra gli obiettivi della ricerca, l'ottenimento appunto di varietà per il rinnovo catastale e tolleranti al fusicocco, la diminuzione dei costi di produzione e dei costi industriali (per scatola), e, infine, il miglioramento della qualità.

Le nuove varietà, come ci conferma Sgorbati, si caratterizzano per elevata produttività (maggiore o uguale alle attuali cultivar), contemporaneità di maturazione (1-2 passate al massimo), facilità di raccolta (resa maggiore a 200 kg/ora), elasticità dei tempi di raccolta, elevata resa industriale, elevata qualità del prodotto finale.


Il carico di frutti su una delle varietà selezionate per il Progetto Percoche.

A fronte di un fabbisogno di 8.000 ton, il progetto impegna circa 200 ettari (calcolando una resa media di 40 ton/ha) con 4-5 varietà al massimo. Una trentina le aziende coinvolte.

Il progetto di reimpianto ha una durata triennale e comincerà dall'autunno 2012, quando verranno messe a dimora le prime piante. In effetti, già da 4-5 anni Conserve Italia sta testando il panorama varietale a disposizione presso alcune aziende leader a lei associate.

"L'impegno minimo garantito di Conserve Italia nei confronti dei produttori – spiega ancora Sgorbati - dura 12 anni e copre i costi di produzione, lasciando un margine per l'azienda. Si tratta di un vero e proprio impegno a tre: produttore, cooperativa, Conserve Italia".

"Per il nostro gruppo, i mercati di riferimento per le pesche sciroppate sono la Francia con il nostro brand "St Mamet", leader in Francia con quasi il 50% del mercato, e quindi la Germania, il Regno Unito, il Belgio e un po' tutta l'Europa” chiarisce Sgorbati. "In Italia troviamo le referenze sia in Gdo che sul canale HoReCa, con i nostri marchi Valfrutta e Yoga".


"Parliamo di un mercato maturo, dove i consumi sono in calo, ma dove c'è ancora spazio per l'innovazione sia di prodotto che di packaging, come ad esempio i monodose. Inoltre, confidiamo che le garanzie che possiamo dare con la nostra filiera in termini di tracciabilità, salubrità, provenienza, possano esser considerate sempre più importanti per il consumatore e spuntare quindi dei prezzi più interessanti con la distribuzione".

Tutte le coltivazioni, sia italiane che francesi, sono ottenute dalle aziende socie nel rispetto di Disciplinari di produzione a basso impatto ambientale e permettono di rintracciare il prodotto fino al campo di coltivazione.



Per quanto attiene le pere, il discorso è leggermente diverso, in quanto molto più legato al passaggio dall'aiuto comunitario accoppiato al disaccoppiato: mentre sulle percoche l'aiuto era piuttosto limitato, sulle pere Williams da sciroppo corrispondeva a circa il 40% del prezzo finale per il produttore.



Il passaggio al sistema disaccoppiato ha portato un grosso cambiamento alla destinazione finale delle pere Williams, sia in Italia sia in Francia e Spagna. In effetti, una costante flessione delle superfici, ma soprattutto la tendenza a privilegiare il mercato del fresco, a scapito di quello industriale, hanno portato anche in questo caso a una forte contrazione produttiva di pere per lo sciroppo.

Va da sé che il costo medio delle pere Williams per la trasformazione industriale è fortemente aumentato. Anche in questo caso, tuttavia, solo parte di tale aumento è stato riconosciuto dalla distribuzione europea.

In Italia, maggior produttore europeo, attualmente conviene rivolgersi al mercato del fresco piuttosto che all'industria e, infatti, la capacità di trasformazione italiana si è dimezzata. Dal 2001 al 2010, la produzione di Williams destinate a conserva segna un perentorio -46%.



"Per i nostri soci è importante mantenere la possibilità di utilizzare la destinazione industriale, sia da succhi che da sciroppo, per una parte della produzione ed è per questo che abbiamo deciso di mantenere la trasformazione di Williams sciroppate presso il nostro stabilimento di Pomposa, in provincia di Ferrara".



Dalla Francia, un esempio di filiera funzionante è quello della coop. Conserve Garde, socia di Conserves France, nata esclusivamente per fornire pesche e pere a Conserve France e impegnata da ormai oltre 10 anni in un progetto di filiera che prevede l'eliminazione di molti passaggi, con la frutta che va direttamente dal campo alla fabbrica.

"L'accordo prevede 400 ettari di superficie destinati a pere Williams, per circa 12.000 ton di prodotto in sciroppo, e altri 300 ettari per le percoche, per circa 9.000 ton di prodotto in sciroppo, e tutte le superfici sono ubicate nell'area dello stabilimento di Vauvert".

"In questa maniera, siamo riusciti a instaurare anche in Francia, come in Italia, un dialogo con i produttori, dando loro una visione del futuro delle loro colture ma, soprattutto, un rapporto continuo per condividere i problemi della campagna e del mercato. Insomma, una filiera efficiente è la possibile risposta per il futuro delle nostre produzioni", conclude Paolo Sgorbati.

Contatti:
Conserve Italia
Paolo Sgorbati
Via Paolo Poggi 11
San Lazzaro di Savena (BO)
Tel.: 051 6228311
Fax: 051 6228312
Email: [email protected]
Web: www.conserveitalia.it

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