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Previsti minori volumi nella prima fase di raccolta

Al via la stagione del melone mantovano presso l'azienda Nadalini

L'azienda ortofrutticola Nadalini, specialista della produzione di meloni di alta qualità fin dal 1979, coltiva 160 ettari nella zona di S. Croce di Sermide, in provincia di Mantova. Qui le caratteristiche del terreno sono ideali per la coltivazione del melone, tanto che l'area rientra nei confini del marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta) tutelato dal Consorzio del Melone Mantovano, di cui l'azienda Nadalini fa parte.

Ai primi di giugno verrà lanciato sul mercato la vendita del Melone Mantovano IGP, confezionato in un unico imballaggio comune a tutti i produttori che aderiscono al marchio IGP e che rispettano i parametri indicati dal disciplinare di produzione, sotto il controllo dall’ente certificatore Check Fruit che garantisce la distribuzione di meloni tipicamente tradizionali di Mantova.

La tradizione del melone in questo territorio ha infatti radici antichissime. Si pensi che dal restauro di alcuni affreschi risalenti al 1500, presenti nella chiesa matildica di S. Croce di Sermide, è emerso proprio un dipinto raffigurante un melone! (Vedi immagine qui accanto).

Raggiunta da FreshPlaza, Francesca Nadalini, responsabile commerciale, ci ha parlato dell'inizio della campagna 2012 del melone, che per l'azienda è partita lo scorso 10 maggio. "Abbiamo cominciato con la raccolta del melone retato precoce. I trapianti precoci stanno risultando paradossalmente più produttivi rispetto a quelli medi tradizionali, a causa dell'andamento anomalo del clima. Dopo temperature molto elevate nelle prime settimane di marzo 2012, il termometro è infatti bruscamente ridisceso, rallentando lo sviluppo dei trapianti medi, mentre quelli precoci, già ben radicati nel terreno, hanno resistito meglio".

Questa particolare situazione produttiva comporterà un andamento incostante dei volumi di prodotto disponibile: "E' evidente la scarsa allegagione sulle piante, e nel mese di giugno, proprio quando si passerà alla produzione di piena stagione, rischiamo di lavorare quantitativi minori rispetto a quelli previsti".

"Durante il mese di giugno, ritengo che la produzione potrebbe calare del 20% rispetto alle previsioni, quest'anno - aggiunge Francesca, che precisa - si tratterebbe di un -40% rispetto al picco dello scorso anno, quando i volumi risultarono superiori del 20%".



Qualche preoccupazione hanno sollevato anche le piogge degli ultimi giorni, in quanto il maltempo, oltre ad essere mal tollerato dalle piante, ha anche immediato impatto sui consumi di melone: "Appena le temperature salgono - testimonia Francesca - notiamo una vera e propria corsa agli acquisti. Mettere in tavola melone e prosciutto è infatti una soluzione rapida e gustosa per pranzi o cene estive".

I principali mercati di commercializzazione per i meloni precoci dell'azienda Nadalini sono rappresentati al momento dalle regioni del Nord Italia, dove il prodotto arriva presso tutti i principali centri agroalimentari all'ingrosso. Per quanto riguarda l'export, Francesca ci dice: "Inghilterra e Svizzera sono gli unici mercati, al momento, in grado di remunerare un prodotto di qualità come il nostro a prezzi adeguati rispetto ai costi di produzione".



Lo scenario commerciale del melone è profondamente mutato nel giro di pochi anni, con l'arrivo sul mercato nazionale e internazionale del melone marocchino, "un prodotto cui va riconosciuta un'indubbia qualità, ma che d'altra parte non sperimenta i nostri stessi costi", osserva Francesca, che prosegue: "Mentre un tempo, specialmente a inizio stagione, si ottenevano prezzi interessanti, oggi i meloni marocchini e quelli siciliani sono già a livelli inferiori a 1 euro/kg. Se si pensa che un prodotto di fascia premium come il nostro dovrebbe ottenere come minimo 1,60-1,80 euro/kg per garantire accantonamenti in grado di tutelarci di fronte a possibili crisi di mercato (che presumibilmente si incontreranno durante l’estate), quando il prezzo può scendere sotto i costi di produzione, ci si rende conto di quanto si faccia fatica a mantenere i margini aziendali".



Sulla questione dei prezzi, Francesca Nadalini ha le idee chiare: "La produzione ortofrutticola fronteggia costi sempre più elevati su voci essenziali e non comprimibili come agrofarmaci, certificazioni, energia ed imballaggi. Ormai siamo al punto che in certi momenti di mercato il solo costo della confezione rappresenta circa il 30% del valore del prodotto in essa contenuto. L'aspirazione a prezzi di vendita più adeguati, perciò, non deriva certo da avidità o da volontà speculativa da parte dei produttori, ma semplicemente dal desiderio di veder equamente remunerato il proprio lavoro. Non dimenticando che esso è strettamente legato ad aspetti come la sanità alimentare del cibo destinato alle persone, alla tutela del territorio e del paesaggio, alla conservazione di tradizioni e competenze".

La stagione del melone presso l'azienda Nadalini va da metà maggio a fine novembre, con due cicli di produzione in serra e campo aperto. I meloni vengono selezionati e confezionati presso lo stabilimento aziendale (1.200 mq di superficie).

L'azienda produce melone cantalupo retato con fetta ma è specializzata nella produzione di melone liscio, nelle due varietà Honey Moon e Bacir, che risultano essere prodotti di nicchia apprezzati per la loro bontà e le pregiate caratteristiche organolettiche.

La stagione del melone presso l'azienda Nadalini va da metà maggio a fine novembre, con due cicli di produzione. I meloni vengono selezionati e confezionati presso lo stabilimento aziendale (1.200 mq di superficie).

Tutto il prodotto viene monitorato da un sistema per la lettura non invasiva del grado zuccherino mediante tecnologia NIR (Near Infrared Technology - vedi foto qui sopra), che permette di misurare il grado Brix di ciascun melone. "Con questo sistema - spiega Francesca - non soltanto possiamo garantire ai nostri clienti più esigenti un prodotto dotato di un grado minimo di tenore zuccherino, ma possiamo noi stessi valutare i risultati del lavoro agronomico fatto in campo e impegnarci per migliorarlo".

Da un'unica linea di lavorazione, il melone viene poi avviato a due linee di confezionamento: una dedicata al prodotto di alta qualità, sia in termini interni che di estetica esteriore (Linea Nadalini Gold); l'altra destinata all'imballaggio del melone di più ampia distribuzione. Lo stabilimento ha una capacità produttiva fino a 1.000 quintali al giorno.

Tutta la produzione risponde alle normative di sicurezza, genuinità e tracciabilità, garantite dalla certificazione GlobalGAP. Inoltre, l'azienda a fine maggio sarà soggetta alle ispezioni anche per l'adesione allo standard Tesco Nurture, così da poter attestare l'impegno nel produrre meloni in modo sostenibile per l'ambiente e per la salute dei consumatori.

Per chi vuole saperne di più sul mondo dei meloni, è da quest’anno online anche un blog curato dall'azienda al fine di sviluppare nei consumatori e nei protagonisti della filiera una vera e propria cultura del melone: ecco allora che blog.meloninadalini.com è una fonte di informazione dove si possono trovare tutte le curiosità su questo frutto, in tutte le sue declinazioni (cucina, arte, letteratura, salute).

Contatti:
Francesca Nadalini
Azienda Ortofrutticola Nadalini
Via Milazzo, 262
46028 - Santa Croce di Sermide (MN)
Tel.: (+39) 386 915251
Fax: (+39) 386 915900
Email: [email protected]
Web: www.meloninadalini.com

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