Marocco: produzione di agrumi in crescita, ma esportazioni in calo
Negli anni '70 e nei primi anni '90, le esportazioni marocchine di agrumi ammontavano a 700.000 tonnellate. A quei tempi, ben il 60-70% della produzione totale era destinata all'export. Una cospicua parte di questa cifra (150.000-200.000 tonnellate) veniva esportata sotto forma di succo. Al giorno d'oggi, invece, non viene esportato neanche il 30% della produzione. In 20 anni, è stato quindi perso un terzo delle esportazioni, senza tenere conto degli anni in cui il Marocco ha affrontato lunghi periodi di siccità.
Aspam, l'associazione dei coltivatori di agrumi del Marocco, sostiene che i produttori hanno agito secondo i piani ed hanno adempiuto agli obblighi contrattuali stilati dal governo ad aprile del 2008. Nel frattempo, è stato raggiunto più del 35% degli obiettivi fissati per il 2015%. Il problema, comunque, continua a riguardare la logistica e il commercio.
Dai paesi concorrenti, quali Spagna, Turchia ed Egitto, vengono esportate molte quantità di agrumi e di succhi di agrumi. Secondo i produttori, il commercio da questi paesi riceve spesso delle sovvenzioni e di conseguenza la competizione risulta molto pesante.
Nel periodo 1991-1992, la Turchia esportava ancora 185.000 tonnellate di agrumi in Marocco; durante la scorsa stagione, invece, la quantità esportata dalla Turchia è arrivata a toccare 1,4 milioni di tonnellate. Le esportazioni egiziane della scorsa stagione hanno totalizzato 923.800 tonnellate, contro le 202.000 tonnellate di dieci anni fa. Per quanto riguarda la Spagna, le esportazioni di agrumi verso il Marocco sono aumentate di circa 1 milione di tonnellate negli ultimi 10 anni.
Calo delle esportazioni verso l'UE
Il Marocco ha inoltre registrato una diminuzione delle esportazioni verso i suoi mercati tradizionali, cioè verso i paesi dell'Unione Europea. La soglia di 143.000 tonnellate fissata per le clementine è stata raggiunta solo per il 44% durante questa stagione. Un nuovo accordo agricolo tra il Marocco e L'Unione Europea ha aumentato questa quota a 175.000 tonnellate.
La soglia per le arance era di 306.800 tonnellate, ma nell'arco di qualche anno, sono state esportate solo dal 16 al 25% delle quantità consentite. Il nuovo accordo non prevede una soglia massima di esportazione per le arance, ma solo un prezzo di importazione di 25,40 euro per 100 kg, senza limiti di quantità.
Ora, quindi, sarà compito degli esperti del settore degli agrumi migliorare le esportazioni nell'Unione Europea, riferisce un produttore. C'è anche da dire che metà delle esportazioni degli agrumi marocchini è destinata alla Russia, ma questo costituisce anche un rischioso stato di dipendenza. "Se solo accadesse un piccolo incidente diplomatico, ci ritroveremmo impossibilitati a piazzare metà delle nostre esportazioni."
Inoltre, secondo gli esperti, il mercato locale è disorganizzato, con grandi perdite lungo la filiera, che non fanno bene né ai produttori né ai consumatori. I prezzi al produttore per le arance di questa stagione (che è prossima al termine) si aggirano tra gli 0,11 e gli 0,12 euro al kg, mentre verranno vendute per 0,33-0,41 euro al kg sul mercato. La differenza dimostra chiaramente il ricavo dei commercianti.
Il programma governativo marocchino prevede un aumento della produzione di agrumi fino a 2,9 milioni di tonnellate entro il 2018. I volumi esportati dovrebbero quindi raggiungere almeno 1,3 milioni di tonnellate. Questo obiettivo sarà difficile da realizzare, se la tendenza attuale non verrà invertita.