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Tra 70.000 e 80.000 tonnellate

Argentina: spedite meno pere e mele sui mercati internazionali

L'avvocato Marcelo Loyarte, manager di CAFI, la Camera argentina dei produttori frutticoli, ha dichiarato: "Secondo le statistiche, abbiamo esportato 80.000 tonnellate di pere e 70.000 ton di mele in meno, un calo di circa 130 milioni di dollari di entrate. Saranno dunque necessarie ulteriori risorse, perché avremo meno profitti dalla vendita della frutta. Prestiti a tassi agevolati saranno necessari per essere capaci di completare tutto il lavoro che ci attende. Da adesso ad aprile 2013, parliamo di circa 800 milioni di dollari che si richiedono per raccogliere e trasformare i frutti; la sfida è un buon finanziamento a un tasso agevolato il prima possibile".

"Ottenere tassi agevolati è complicato; il governo sta lavorando su una linea di capitale a un tasso speciale con l'aiuto del ministero dell'industria. Nonostante esistano delle linee di credito al giorno d'oggi, queste sono destinate agli investimenti", ha aggiunto Loyarte.

"Il mercato nazionale è un'alternativa sulla quale alcune aziende stanno lavorando, e CAFI le sostiene. Abbiamo un consumo pro capite che cresce, ci sono buone opportunità e il mercato si comporta bene e spesso, diverse volte durante l'anno, risulta complementare al critico mercato estero".

Per quanto riguarda i costi di produzione, Loyarte ha concluso: "La questione costi è importante; si è registrato un 10-11% di aumento dei costi (in dollari, nel caso del confezionamento nella passata stagione) e la crescita è preoccupante. L'obiettivo è riguadagnare competitività dalla differenza tra aumento dei costi e dei prezzi e ricavi in pesos per il settore".

Fonte: Agrovalle
Data di pubblicazione: