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Casertano: rifiuti tossici spacciati come concime ai contadini

Un terreno agricolo di Trentola Ducenta (CE), trasformato in discarica di rifiuti industriali altamente tossici, anche provenienti dal Nord, è stato sequestrato dalla Squadra mobile di Caserta. Era nella disponibilità di un imprenditore vicino, secondo i collaboratori di giustizia, al clan dei Casalesi. L'uomo è indagato insieme a un complice 61enne al quale, lo scorso 19 maggio, furono sequestrati 20.000 metri quadrati di terreno usati per le stesse finalità.

I reati contestati ai due indagati sono: attività di gestione di rifiuti non autorizzata, attività organizzata per il traffico illecito e disastro ambientale, aggravati dal fine di agevolare il gruppo Bidognetti del clan dei Casalesi. I rifiuti tossici, che dovevano essere trattati nell'impianto di compostaggio gestito da una società intestata al figlio di uno dei due indagati, finivano, invece, direttamente nei terreni agricoli del Casertano.

I contadini, alcuni compiacenti, ricevevano in cambio del denaro. Ad altri, invece, ignari di quanto stava realmente accadendo, veniva riferito che si trattava di concimi e fertilizzanti. Sia su quello sequestrato che in quelli circostanti, gli accertamenti disposti dalla Procura Antimafia di Napoli nel corso delle indagini hanno evidenziato preoccupanti livelli di contaminazione da arsenico, cadmio, idrocarburi pesanti, stagno ed altre sostanze altamente nocive.
Data di pubblicazione: