Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

La UE dichiara guerra alla batteriosi del kiwi

L'Europa dichiara guerra al cancro batterico dell'actinidia che attacca le piante di kiwi, ma non è nocivo per l'uomo, ed è pronta a fornire assistenza finanziaria agli Stati membri che vogliono attuare una campagna di eradicazione della malattia. Una decisione importante, in quanto l'Italia è il maggiore produttore di kiwi dell'emisfero settentrionale, con 416.000 tonnellate raccolte nel 2010.

E' stato il Comitato europeo per la sicurezza alimentare ed animale, che riunisce a livello tecnico i rappresentanti dei 27 Stati membri, a dare il via libera alle proposte della Commissione europea per introdurre "misure di emergenza contro la presenza di questo batterio nocivo, non originario dell'Europa, che attacca le piante di kiwi ma non ha un impatto sulla salute pubblica".

Le nuove misure entreranno in vigore a novembre, subito dopo la loro pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della UE. Per lottare contro la batteriosi dell'actinidia, la UE-27 ha previsto di limitare le importazioni di piante e di polline solo dai Paesi dove non è presente il batterio, oltre a introdurre misure rigorose per evitare la diffusione della fitopatia. Gli Stati europei dovranno poi mettere a punto una mappa delle aree dove è presente il batterio nella UE. Le misure non si applicano al commercio del kiwi, in quanto il batterio non viene trasmesso attraverso il frutto.
Data di pubblicazione: