Spagna: la comunita' Valenciana rappresenta il 18% dell'esportazione mondiale di agrumi
Lo ha rivelato il presidente della comunità, Alberto Fabra, durante l'inaugurazione del XII Congresso internazionale sugli agrumi, che riunisce per cinque giorni, a Valencia, oltre 2.000 esperti, studiosi e tecnici del settore di 56 paesi del mondo per condividere le ultime scoperte scientifiche sugli agrumi.
Nel suo discorso inaugurale, Fabra ha sottolineato che la Spagna è il paese "che esporta più agrumi nel mondo", osservando che la Comunità Valenciana rappresenta il 56% della produzione e il 76% delle esportazioni spagnole.
"La Comunità di Valencia è anche la regione del mondo con la più alta percentuale di esportazione, pari ad oltre il 18% della movimentazione globale" ha sottolineato il presidente.
Da parte sua, Luis Navarro, ricercatore dell'IVIA, ha sottolineato che la produzione globale di agrumi è cresciuta del 17% per l'aumento in paesi come la Cina e l'India, e ha aggiunto che gli agrumi sono coltivati in zone tropicali e subtropicali di più di 140 paesi nel mondo.
Navarro ha anche ricordato che gli agrumi sono "colpiti da un maggior numero di malattie distruttive che causano danni milionari" tra cui alcune, come il Virus della Tristeza, si riscontra in tutti le zone produttive. Secondo Navarro, il controllo dei parassiti "è essenziale", ma è altrettanto importante "ridurre i residui di antiparassitari nocivi per la salute".
Ha anche sottolineato che il consumo di agrumi è sempre stato associato a un effetto positivo sulla salute, grazie al loro alto contenuto di componenti che prevengono le infezioni, le malattie cardiache e il cancro, ma ha avvertito come la ricerca scientifica sia necessaria per confermare questo rapporto tra agrumi e salute.
Infine, Navarro ha indicato che la malattia degli agrumi trasmessa dagli insetti, il Huanglongbing (HLB), o "citrus greening", che si manifestava solo in specifiche zone del mondo "si sta diffondendo e rappresenta la preoccupazione principale dell'intero settore per i danni che produce".
Fonte: El mundo de España