Prima Puntata – La portata del fenomeno e la sua importanza per le aziende
Negli ultimi anni, la comunicazione aziendale è stata soggetta a profondi cambiamenti. Il più importante e dirompente è quello legato alla comparsa e diffusione dei social media che hanno introdotto radicali novità nei rapporti fra gli individui e fra questi e le imprese. Il nuovo paradigma poggia su alcuni importanti concetti, come la condivisione, la conversazione, il dialogo e la trasparenza che identificano i punti chiave di questa rivoluzione.
Ma attenzione a catalogare il cambiamento come una moda passeggera: se questo può essere vero per le singole piattaforme che oggi si contendono l'attenzione degli utenti, non lo è altrettanto per il fenomeno nel suo complesso. Facebook, Twitter, Google+, Pinterest e tutti i più importanti social network saranno probabilmente rimpiazzati un giorno da nuovi e più interessanti strumenti, ma le abitudini e i comportamenti on-line introdotti da questi mezzi rimarranno e sarà con questi che le aziende dovranno fare i conti in futuro.
Già diverse imprese ortofrutticole hanno iniziato a utilizzare questi strumenti: accanto ai colossi del settore come Chiquita, Dole, Del Monte e Zespri (i cui profili Facebook e Twitter contano migliaia di contatti), si sono fatte strada anche alcune realtà nazionali, prima fra tutte Marlene (il cui profilo su Facebook conta più di 130.000 fan), Melinda (circa 20.000 fan su Facebook), Sant'Orsola (che vanta diversi profili sociali, compresi YouTube e Pinterest), l'Arancia Rosaria e Almaverde Bio.
La multinazionale Dole su Twitter.
Nelle tre puntate di questa mini serie cercheremo di capire le indicazioni e le precauzioni per l'uso e lo sviluppo e la pianificazione di una efficace strategia di social media marketing. Prima di iniziare, è importante cercare di definire la dimensione e la portata del fenomeno, esplorando anche il comportamento degli utenti e i loro rapporti con le aziende.
Alcuni numeri
Il nostro Paese è ai vertici per la penetrazione dei social media. Una ricerca di Audiweb/Nielsen testimonia infatti che Italia e Brasile sono fra i maggiori utilizzatori di questi strumenti al mondo. Vediamo qualche dato:
- a giugno 2012 sono stati quasi 24 milioni gli utenti unici (ovvero coloro che si sono connessi almeno una volta nel mese tramite computer da qualsiasi luogo) delle community online
- permanenza on-line all'interno delle community in trenta giorni: quasi 7 ore (pari a circa un terzo del tempo trascorso in rete)
- uomini (53,3%)
- cresce la percentuale femminile (46,7%)
- Fasce d'età: prevale un pubblico adulto: guidano i 35 e i 44 anni (il 24,2%) seguiti dai 25-34enni (19,4%) e dai 45-54enni (19%)
La multinazionale Chiquita su Pinterest.
Principali piattaforme nel nostro Paese
- In testa c'è Facebook, con 21 milioni di iscritti in Italia, di cui 13 milioni – secondo quanto dichiara Audiweb – accedono ogni giorno
- Twitter (3,8 milioni di utenti)
- Badoo (2 milioni di utenti)
- Google+ (2,2 milioni di utenti).
- Pinterest, la bacheca di immagini infinita: circa 300.000 visitatori mensili con flussi nettamente in crescita.
Quindi, ricapitolando, ogni mese circa 24 milioni di persone si connettono ad almeno una community online, trascorrendo in media circa 14 minuti al giorno su questi mezzi. Ma di cosa si parla e in che modo le conversazioni che ogni giorno si susseguono online sono in grado di influire sulle performance di una azienda?
Ecco una panoramica:
- 20 milioni di italiani leggono commenti su prodotti e servizi, e al contempo diminuisce la diffidenza verso i giudizi reperiti su blog, forum e community. (come rivela l'Osservatorio Multicanalità – il progetto di ricerca di Nielsen, Connexia e la School of Management del Politecnico di Milano)
- circa la metà di coloro che partecipano attivamente alle discussioni su internet, lo fa per condividere la propria esperienza o per cercare informazioni su prodotti e servizi
- il 36% di coloro che partecipano alle discussioni online lo fa per fornire informazioni
La mela Merlene su Facebook.
Cosa si aspettano gli utenti dalle aziende?
A fare luce sulle aspettative che gli utenti nutrono nei confronti delle aziende, è invece la ricerca di TNS Digital Life 2011, che rivela alcuni numeri interessanti:
- gli utenti seguono in media un numero di 11 marche amiche a testa - con picchi che possono arrivare a 18 per gli utenti con età compresa fra i 25 e i 34 anni
- per i social networker italiani far parte di un gruppo o una community di una impresa o brand significa soprattutto ricercare dei benefici personali immediati, come:
- partecipare ad estrazioni di premi/lotterie o aderire a promozioni e offerte speciali (61%)
- supportare brand o organizzazioni di beneficienza che si occupano di cause (56%)
- ricevere assistenza su prodotti e servizi (56%)
- connettersi a un brand che piace (46%)
Il canale YouTube della cooperativa Sant'Orsola.
Tutte queste considerazioni offrono spunti e idee interessanti per pianificare correttamente la propria strategia sui social media, come si vedrà nella prossima puntata (clicca qui per procedere).
Contatti:
Fruitecom
Lorenzo Minin
Key Account Manager/Marketing & Communication Specialist
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