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Il mercato italiano della frutta secca visto dagli States: previsioni per la campagna 2013

Il servizio agricolo estero del Dipartimento americano dell'agricoltura (USDA) ha rilasciato un rapporto sulla produzione, i consumi e la commercializzazione della frutta secca italiana, facendo delle stime per la stagione 2013 e prendendo in esame pistacchi, mandorle, noci e nocciole.

Pistacchi
Produzione
I pistacchi sono una coltura tradizionale dell'Italia, specialmente in Sicilia (nella zona di Bronte), dove è situato il 90% della produzione. "La principale varietà di pistacchi prodotta in Italia è la Bianca (chiamata anche Napoletana) e solitamente viene raccolta a settembre. Negli ultimi anni, la produzione di pistacchi si è leggermente estesa in altre zone della Sicilia e e in Basilicata, dove sono stati piantati nuovi pistacchieti a coltivazione intensiva.

Dal 2004, il pistacchio di Bronte è stato insignito dall'Unione Europea della Denominazione di Origine Protetta (DOP), distinguendolo dalle altre varietà di pistacchi presenti in tutto il mondo. La produzione degli alberi di pistacchio è ciclica, quindi il raccolto è maggiore ad anni alterni: il 2013 sarà uno di quegli anni. Si prevede una eccezionale qualità dei pistacchi.


Produzione, offerta e domanda (in tonnellate). Fonte: stime non ufficiali basate su contatti nel settore; GTA (Global Trade Atlas).

Consumo
I pistacchi italiani con guscio vengono consumati come snack. Ad utilizzare i pistacchi sgusciati sono le società alimentari e dolciarie, mentre i produttori di gelati utilizzano prevalentemente i pistacchi macinati.

Commercializzazione
La produzione italiana di pistacchi non è sufficiente a coprire la richiesta interna, facendo sì che si importino grandi quantità dall'Iran (tramite Germania e Belgio) e dagli Stati Uniti (1.051 ton).

Mandorle
Produzione
La produzione italiana di mandorle nella stagione 2013 è prevista in calo rispetto alle circa 5.000 tonnellate raccolte l'anno scorso. A causa della forte competitività delle mandorle californiane vendute a prezzo vantaggioso, la coltivazione di questo frutto è diventata meno redditizia. Per questo motivo, molti agricoltori stanno abbandonando questa coltura o stanno passando a colture più redditizie (per esempio agrumi, frutta, uva da vino, prodotti orticoli). In aggiunta, i mandorleti sono spesso situati in aree dove la meccanizzazione non è sempre praticabile. Per tutte queste ragioni, si prevede un'ulteriore diminuzione della superficie coltivata negli anni a venire.


Produzione, offerta e domanda (in tonnellate). Fonte: Istat; contatti nel settore; GTA (Global Trade Atlas).

Consumo
Le mandorle con guscio vengono vendute prevalentemente per il consumo fresco. Le mandorle sgusciate vengono macinate e generalmente utilizzate come materia prima dalle pasticcerie e dalle società dolciarie.

Commercializzazione
Nel 2012, l'Italia ha importato 34.649 ton di mandorle, principalmente dagli Stati Uniti (21.482 ton) e dalla Spagna (9.009 ton). Sempre nella stessa annata, la nostra Penisola ha esportato 7.686 ton di mandorle, prevalentemente verso Germania (3.051 ton), Francia (1.045 ton) e Stati Uniti (907 ton).

Noci
Produzione
L'Italia ha perso la sua posizione di leader sul mercato delle noci alcuni decenni fa e ora è uno dei principali importatori, in prevalenza dagli Stati Uniti. Siccome, generalmente, gli agricoltori coltivano gli alberi di noce sia per il legno sia per i frutti, a risentirne sono state le rese produttive e la qualità. Gli alti costi di produzione e i prezzi inferiori di vendita hanno pregiudicato la redditività della coltura. Di conseguenza, la produzione italiana di noci soddisfa circa il 20% della richiesta interna, il restante 80% viene importato.

La maggior parte delle noci vengono coltivate in Campania), dove le varietà principali sono Sorrento e Malizia. Alcuni agricoltori dell'Italia settentrionale hanno costituito dei noceti più efficienti e redditizi dove vengono coltivate le varietà Chandler e Lara. Il raccolto 2013 di noci dovrebbe raggiungere quota 13.800 ton; è prevista una buona qualità.


Produzione, offerta e domanda (in tonnellate). Fonte: stime non ufficiali basate su contatti nel settore; GTA (Global Trade Atlas).

Consumo
Le noci sgusciate e con guscio destinate al consumo fresco vengono acquistate principalmente durante i mesi invernali. Tuttavia, sempre più consumatori acquistano noci durante tutto l'anno per via dei loro benefici nutritivi. Secondo un recente sondaggio, le noci rappresentano più del 16% delle vendite complessive di frutta secca dei principali rivenditori italiani.

Commercializzazione
L'Italia importa prevalentemente noci con guscio (soprattutto di varietà Hartley) dagli Stati Uniti fino al mese di giugno. Dopodiché, le noci vengono importate principalmente dall'America Latina (Cile e Argentina) e dall'Australia. Anche la Francia è un importante fornitore per il mercato italiano. Inoltre, negli ultimi tre anni, la Bulgaria ha progressivamente aumentato le spedizioni di noci in Italia.

Nocciole
Produzione
L'Italia è il secondo maggiore produttore di nocciole al mondo, davanti agli Stati Uniti, ma dietro alla Turchia, la cui enorme offerta domina il mercato mondiale. I produttori italiani di nocciole hanno migliorato sempre più le loro tecniche di produzione (irrigazione, fertilizzazione, uso di fitofarmaci e meccanizzazione), aumentando la resa e mantenendo la competitività dell'Italia sul mercato globale. Il fatturato medio netto per azienda agricola varia tra i 2.500 e i 3.000 euro all'ettaro.

La produzione di nocciole è diffusa in tutta Italia, con concentrazioni in Piemonte, nella provincia di Viterbo, nella provincia di Avellino e in Sicilia. La produzione del frutto è ciclica, per cui il raccolto risulta superiore ad anni alterni. La stagione commerciale 2013 presenterà un raccolto maggiore, con 125.000 ton di nocciole prodotte. Si prevede un'eccezionale qualità dei frutti.


Produzione, offerta e domanda (in tonnellate). Fonte: Istat; contatti nel settore; GTA (Global Trade Atlas).

Consumo
In Italia, le nocciole vengono vendute sia con guscio sia sgusciate. Generalmente le nocciole con il guscio sono vendute come snack per il consumo fresco, mentre quelle sgusciate - sia intere che macinate - vengono solitamente utilizzate come materia prima dalle pasticcerie e dalle società dolciarie. Inoltre, le nocciole sgusciate di bassa qualità vengono spesso utilizzate dall'industria cosmetica. Circa il 90% del raccolto italiano viene destinato all'industria del trasformato, mentre il consumo fresco rappresenta il restante 10%.

Commercializzazione
Nel 2012, l'Italia ha importato 60.741 ton di nocciole, prevalentemente da Turchia (46.770 ton), Georgia (7.592 ton) e Azerbaijan (3.887 ton). Nello stesso anno, l'Italia ha esportato 34.963 tonnellate di nocciole, prevalentemente verso Germania (14.789 ton), Francia (6.922 ton) e Svizzera (3.251 ton).

Traduzione FreshPlaza Italia. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: