E' il Gruppo Noberasco, la SpA savonese di quarta generazione, leader in Italia nel settore della frutta secca e disidratata grazie all'expertise maturata in oltre un secolo di attività.
I tre fratelli della terza generazione dei Noberasco e un rappresentante della quarta. Da sinistra a destra: Gian Benedetto (presidente e AD), Marina (resp. Retail), Gabriele (vicepresidente) e Mattia (general manager).
Come riferisce a FreshPlaza il direttore commerciale, Carlo Mangini: "Il nostro è un mercato che oggi vive una forte crisi d'identità: rappresentiamo una filiera di prodotti processati, spesso assimilati al grocery, quindi con una fisionomia pressoché industriale. In realtà, il nostro prodotto esprime anzitutto una grande possibilità, cioè quella di consumare frutta lontano dal momento del raccolto, preservando al meglio le caratteristiche del prodotto fresco."
Dunque, "fresco vs disidratato" non rappresenta più un muro invalicabile tra due mondi diversi e distanti, bensì mette in contatto le due facce della stessa medaglia. "Questo moderno 'ricongiungimento familiare' è avvenuto grazie dalla GDO-Grande Distribuzione Organizzata - spiega il manager - Negli ultimi anni, le grandi insegne italiane hanno compreso che ila migliore collocazione in store per la frutta secca è proprio il reparto ortofrutta, non ultimo per l'opportunità commerciale che questo accorpamento rappresenta, provata da esperienze che ha stimato nel raddoppio del fatturato la vendita del prodotto essiccato in ortofrutta rispetto ai generi vari."
Prosegue Mangini (qui accanto, in foto): "I dati di consumo dimostrano che è avvenuta una graduale destagionalizzazione, principalmente perché la frutta secca viene percepita come "ingrediente" del benessere quotidiano. Finché misureremo il consumo di frutta in termini dimensionali, infatti, i numeri rappresenteranno sempre parzialmente il consumo delle dosi di frutta giornaliere."
"La chiave di lettura che oggi serve al comparto è stigmatizzata nel '5 a day' (5 porzioni al giorno), che importa dal nord Europa un modello di consumo in base al fabbisogno giornaliero procapite consigliato dagli esperti. Il rapporto tra l'ortofrutta e il consumatore è dunque fatto di porzioni, considerate in termini di apporto nutrizionale corretto, in rapporto al mantenimento della salute personale, non solo fisica."
Viene così alla ribalta il popolo dei prodotti "affini" al settore ortofrutticolo fresco, vale a dire tutto il paniere dei trasformati (smoothies, frullati, polpe e puree di frutta…), il cui consumo nell'ultimo quinquennio è andato aumentando vistosamente. Il moltiplicarsi delle occasioni e delle modalità di consumo della frutta deriva da una sostanziale innovazione di gamma, ma ancor prima di filiera: ad oggi, l'ortofrutta va identificata con tutto ciò che è a base di frutta.
"Un passaggio epocale che – più che di definizioni – necessita di un percorso di educazione al consumo, animato in modo coordinato da tutti gli attori della filiera - commenta Mangini - In questo processo di riscoperta culturale e nutrizionale della frutta, sicuramente il contributo delle catene distributive risulta essenziale, e può far leva sui due filoni determinanti per stimolare la leva dei consumi: quello educativo - incoraggiando vere e proprie campagne benessere in store, nonché maggiorando le aree espositive ad oggi riservate; e quello dell'acquisto d'impulso, diversificando almeno in parte l'offerta di prodotto alle casse con una zona "health-oriented", come già accade nei maggiori retail del resto d'Europa."
Spiega il manager di Noberasco: "Da anni, la nostra azienda sta puntando su una comunicazione non più focalizzata su un prodotto di élite - da utilizzare nei periodi di festa, o come ingrediente in cucina - ma sugli effetti benefici che il consumo di frutta secca può apportare in una dieta corretta, bilanciata e variata; dall'introduzione dei pittogrammi sui pack, che trasmettono velocemente e chiaramente le peculiarità dei singoli frutti; al suggerimento di differenti e nuove occasioni di consumo, dalla colazione del mattino ai break durante la giornata, oltre a creare informazione sull'apporto nutrizionale, come l'attività delle fibre o l'azione positiva degli acidi grassi polinsaturi."
Tradotta in case history, questa lezione di marketing innovativo di prodotto ha dato vita ai "Pilastri del Benessere", una soluzione espositiva completamente dedicata a un'offerta orientata al benessere, proposta in un pratico "snack and go" monodose, e pensata in partnership con la GDO per andare a colmare quegli spazi all'interno dei punti di vendita sfruttati solo in parte, come colonne, pilastri, pareti vuote o utilizzate come punto di stoccaggio di cartoni e ricariche (da cui, il nome stesso del format in store).
"Obiettivo del 2014 - precisa Mangini - è il raggiungimento di 1.800 store coperti e assistiti, a fronte di un risultato commerciale che già oggi segna una crescita a due cifre su tutte le grandi superfici coinvolte."
La lezione prosegue anche nelle in store promotion grazie al principio della "contaminazione": Noberasco ha infatti realizzato impattanti iniziative di co-marketing, riuscendo a legare il proprio brand a quello di colossi quali Kellogg's (foto sopra) e Disney (foto sotto). Sono altresì distintive le attività multicanale su palestre, bar e luoghi profilati su nuovi e interessanti target di pubblico.
"Partendo dal packaging - spiega il direttore - i prodotti vanno pensati per rendere fruibile da tutti un benessere di pronto-acquisto, grazie a una comoda gamma "on the go", senza mai dimenticare che ogni missione di competitività ne ha insita una altrettanto importante di salute."
Il mondo della frutta secca - oltre che a livello merceologico - viene infatti categorizzato per destinazioni d'uso: appetizer (semi tostati e arachidi in guscio), cucina (frutta secca sgusciata, pinoli, mandorle, noci, uva sultanina, nocciole, anacardi), salute (prugne con nocciolo e denocciolate), snack (frutta essiccata e morbida, esclusi prugne e disidratati), stagionali (datteri, fichi, noci in guscio) e ricorrenze (cioccolato e torte di frutta).
Il mercato italiano della frutta secca - i segmenti
Conclude Mangini: "In questa rinnovata fruit-parade, la nostra azienda è certamente di riferimento nel segmento degli snack, grazie a prodotti morbidi di eccellenza come albicocche, castagne, frutta disidratata, frutti rossi e prodotti da impulso, così come nel bio e nell'area benessere. Proprio in questa articolazione emerge la tendenza che sta caratterizzando l'intero comparto alimentare: la domanda crescente di un'alimentazione sana e nutriente, senza rinunciare al gusto."
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