La coltura dell'uva da tavola ha bisogno di un clima caldo-arido, con una piovosità intorno ai 600 mm/anno, per lo più concentrata nei mesi invernali-primaverili, e con delle temperature che raramente possano raggiungere livelli vicino lo 0 °C.
Sopra: uva Vittoria; sotto: uva Black Magic.
Nel 2012, il raccolto di uve da tavola in Italia è stato pari a 1,08 milioni di tonnellate, in diminuzione del 9% rispetto all'anno precedente e del 25% rispetto al 2006 (vedi tabella sotto). Tale raccolto è destinato in gran parte al consumo diretto e, in quantità marginale, alla produzione di succhi d'uva e distillati.
Produzione (quintali): uva da tavola
Dettaglio regionale - Evoluzione anni 2006-2012 (Elaborazione CRA-UTV su dati ISMEA) - Clicca qui per ingrandire la tabella.
A livello territoriale, la produzione maggiore si registra nel Mezzogiorno, dove nel 2012 sono stati raccolti 1,06 milioni di ton (il 98,1% della produzione nazionale). La Puglia conferma il primato nazionale nella produzione di uva da tavola con 650.000 tonnellate (il 60% del totale), con decrementi della produzione rispetto all'anno precedente del 21,7% e 38,8% rispetto al 2006. La Puglia e la Sicilia rappresentano congiuntamente il 93,8% della produzione nazionale italiana.
Superficie (ettari): uva da tavola
Dettaglio regionale - Evoluzione anni 2006-2012 (Elaborazione CRA-UTV su dati ISMEA) - Clicca qui per ingrandire la tabella.
Il panorama varietale delle uve da tavola italiane, negli ultimi anni, è in fase di evoluzione. Nei nuovi impianti viene dato maggiore spazio alle nuove varietà di uve senza semi (apirene o seedless), volendo così orientare progressivamente la produzione verso una tipologia di prodotto richiesto dal mercato. Nei prossimi anni è quindi presumibile un aumento dell'offerta di questa tipologia di uve.
Periodo di raccolta delle principali varietà di uva da tavola prodotte in Italia (la commercializzazione può iniziare con anticipo di circa due decadi in Sicilia per uve di serra e può proseguire fino a gennaio con uva frigoconservata) - Clicca qui per ingrandire la tabella.
Uva da tavola in Puglia
In Puglia sono destinati a questa coltivazione circa 35.000 ettari totali, così suddivisi: 14.000 ettari nella provincia di Bari (Rutigliano, Noicattaro, Adelfia, Casamassima, Conversano e Mola di Bari); circa 5.000 ettari nella provincia BAT (Bisceglie, Barletta, Andria e Trani); 15.000 ettari nella provincia di Taranto (Grottaglie, Castellaneta, Ginosa, Palagiano, Massafra, Palagianello); 1.000 ettari circa nella provincia di Foggia. Clicca qui per un ingrandimento dell'immagine a lato.
Più del 40% della produzione pugliese è ancora costituita della varietà "Italia", connotata dal tipico sapore di moscato, che ha rappresentato per tanti anni la storia e la ricchezza dell'uva da tavola della Regione.
Uva Italia.
Negli ultimi vent'anni l'orientamento del consumatore europeo si è modificato verso le uve seedless, e questo ha fatto perdere, soprattutto in Germania, quote di mercato consolidate alla viticoltura da tavola pugliese. Nello stesso periodo, però, si sono aperte nuove opportunità di mercato nei paesi dell'Est Europa (Polonia, Repubblica Ceca, Russia) che hanno tutt'oggi un peso importante nell'export pugliese.
Produzione Puglia (in quintali)
Elaborazione CRA-UTV su dati ISMEA.
Le principali varietà coltivate in Puglia sono:
- Con semi - Italia (circa 15.000 ha), Vittoria (circa 6.000 ha), Red Globe (circa 3.500 ha), Palieri (circa 2.000 ettari), Regina (1.500 ettari), altre (500 ettari). Foto sotto: Uva Italia matura sotto copertura in novembre.
- Senza semi (seedless) - Sugraone (1.500 ettari - foto sotto), Crimson (3.700 ettari), Black Magic (800 ettari), altre (500 ettari).
Uva da tavola in Sicilia
In Sicilia sono destinati a questa coltivazione circa 16.500 ettari totali, così suddivisi: 7.500 ettari nella provincia di Catania (Mazzarrone, Caltagirone, Licodia Eubea) e Ragusa (Acate, Chiaromonte Gulfi, Comiso); circa 9.000 ettari nella provincia di Agrigento e Caltanissetta (comune principale: Canicattì).
Areale Sicilia (ettari)
Elaborazione CRA-UTV su dati ISMEA.
In ambedue i contesti colturali la varietà Italia è sempre la più diffusa. In ambedue le aree è presente il marchio di Indicazione geografica protetta (IGP).
Nell'area di Mazzarrone sono comunque diffuse varietà precoci, coltivate in serra, come Vittoria e Black Magic, che sono le prime uve che l'Italia offre al mercato a partire dal mese di maggio. A Mazzarrone sono circa 4.000 gli ettari di uva Italia, 1.700 quelli di Vittoria, circa 1.300 di Red Globe e 500 ha di Sugraone ed altre apirene. Clicca qui per un ingrandimento dell'immagine a lato
Nell'area di Canicattì è sviluppata moltissimo la varietà Italia, su circa 6.500 ettari, che trova delle condizioni ottimali di sviluppo nei terreni calcarei della zona, con una colorazione gialla degli acini che è molto richiesta in alcuni paesi europei. Su circa 2.000 ettari trova spazio la varietà Red Globe. Le altre varietà, comprese le apirene, hanno una diffusione limitata in quest'area (500 ha).
Sopra: uva Red Globe in maturazione; sotto: uva Crimson.
Tipologie di conduzione degli impianti di uva da tavola in Puglia e Sicilia
Sistema di allevamento a "Tendone"
- Protezione con reti antigrandine: la conduzione non induce variazioni del periodo di maturazione delle varietà coltivate. Foto sotto: tendone con sola rete antigrandine.
- Protezione con reti antigrandine e copertura con teli in plastica per l'anticipo di maturazione: Questo tipo di conduzione, che viene adottato per anticipare l'epoca di maturazione delle varietà precoci, prevede l'epoca di copertura degli impianti nel mese di dicembre. Foto sotto: uva Vittoria coperta per anticipo maturazione.
- Protezione con reti antigrandine e copertura con teli in plastica per il posticipo di maturazione: questo tipo di conduzione, che viene adottato per posticipare l'epoca di maturazione delle varietà medio-tardive (che protette dalla pioggia possono essere raccolte fino a dicembre), prevede l'epoca di copertura degli impianti a ciclo già avviato, generalmente da maggio ad agosto. Foto sotto: tendoni coperti per il posticipo di maturazione.
La produzione dell'uva da tavola in Sardegna rappresenta un nuovo comparto della frutticoltura, considerando i significativi miglioramenti quantitativi e qualitativi delle produzioni ottenuti nell'ultimo decennio. Prima era ottenuta con il sistema di allevamento a spalliera; le innovazioni introdotte recentemente riguardano le tecniche colturali, proposte di nuove varietà rispondenti alle esigenze del consumatore, idonea presentazione del prodotto sul mercato.
Il comparto dell'uva da tavola ha assunto aspetti di modernità, di competitività ed è in grado di soddisfare la domanda interna di uva da tavola fresca, particolarmente nel periodo estivo con l'arrivo di circa un milione di turisti nell'Isola. Pertanto, per il consumo di uva da tavola, la regione Sardegna non è più subordinata alle importazione da altre regioni italiane in quanto dispone in coltivazione di numerose varietà con periodi di maturazione scalare.
Questa regione per i quantitativi di uva prodotti si colloca al sesto posto dopo Puglia, Sicilia, Abruzzo, Lazio e Basilicata. Le maggiori superfici di vigneti di uva da tavola sono presenti nelle provincie di Cagliari (744 ettari) e di Sassari (473 ettari). Da sole rappresentano l'86% della superficie regionale destinata alla produzione di uva da tavola. La produzione totale regionale è di circa 112 quintali.
Per la collaborazione nella stesura di questo articolo, FreshPlaza ringrazia: l'Associazione regionale pugliese dei tecnici e ricercatori in agricoltura (ARPTRA) nella persona del dott. Vittorio Filì; il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura, Unità di Ricerca per l'uva da tavola e la vitivinicoltura in ambiente mediterraneo (CRA-UTV) nella persona del dott. Donato Antonacci, del dott. Rocco Perniola e del dott. Mario Colapietra.