Brasil Proximo: l'Emilia-Romagna trasferisce in Brasile tecnologie e modello cooperativo
Se il Brasile rappresenta un leader mondiale nella produzione agricola, l'Emilia-Romagna è il suo punto di riferimento per l'innovazione tecnologica e per il modello cooperativo nella trasformazione, imballaggio e distribuzione.
E infatti, dal 2010, all'interno del programma operativo, la Regione Emilia-Romagna ha sviluppato una serie di azioni volte, in particolare, al supporto del sistema cooperativo. A beneficiarne, 480 cooperative del Paranà.
Come ha sottolineato il direttore operativo Sebrae (Servizio brasiliano di appoggio alle pmi) Paranà, Julio Cesar Agostini: "Sviluppare prodotti in cui la tipicità può essere valorizzata e può ottenere certificazioni di qualità, per esempio quelle che indicano l'area geografica di provenienza, con particolare attenzione alle numerose aziende di piccole dimensioni - come è accaduto per il primo Igp (Indicazione geografica protetta) ottenuto nel 2012 per il caffè speciale del Norte Pionero - si traduce in una notevole differenza di prezzo, con un ritorno maggiore, nuovi investimenti e quindi ulteriori consumi nelle piccole comunità". L'incidenza del marchio Igp tra un caffè commerciale e uno speciale è rappresentato in uno scarto di prezzo pari all'80%.
Monica Zerbinato, vicepresidente della Commissione interministeriale brasiliana per Expo 2015, Ruben Sacerdoti, responsabile servizio Sportello regionale per l'internazionalizzazione e Renzo Piraccini, vicepresidente Macfrut che ha moderato l'incontro.
Dal confronto sulle prospettive di sviluppo della filiera ortofrutticola brasiliana con gli operatori italiani, sono emersi i futuri obiettivi da realizzare nei prossimi due anni che vedono il miele e altri dieci prodotti agricoli orientati verso l'Igp e l'idea di trasferire il know-how del mercato di Bologna verso il Ceasa, mercato generale del settore ortofrutticolo e floricolo della capitale paranense. In programma anche un quadro normativo etico e ambientale con un miglioramento della qualità di produzione, l'integrazione dei due sistemi agroalimentari e nuove gestioni ambientali.
"Da mercato ortofrutticolo a centro agroalimentare – ha detto il professor Bruno Marangoni, coordinatore del progetto, riferendosi agli sviluppi in Paranà – con introduzione di certificazioni internazionali, riduzione del 30% degli indici di inefficienza rispetto alla produzione e accelerazione dei processi di trasformazione, imballaggio e distribuzione, progettati sulla base dei mercati di Verona e Bologna, a moduli, per cinque diverse città brasiliane".