Mosca intensifica i controlli sugli ortofrutticoli in commercio
La Russia acquista carote e cipolle ucraine
Secondo APK-Inform, gli importatori russi hanno mostrato interesse per le cipolle ucraine. La richiesta non è ancora grande ed entrambe le parti non sono ancora soddisfatte. Gli importatori si lamentano della qualità e gli esportatori ritengono che le cipolle rendano poco. I prezzi all'esportazione si collocano tra 8 e 9 centesimi di dollari al kg. Una grande parte dei coltivatori ucraini si rifiuta di vendere se il prezzo si manterrà al di sotto 10 centesimi di dollaro.
Ad agosto, l'Ucraina è risultato il secondo maggiore esportatore di cipolle verso la Russia quando tradizionalmente le esportazioni cominciano a novembre. Secondo gli esperti, l'anticipo delle esportazioni è da attribuire proprio all'entrata in vigore dell'embargo. L'anno scorso, l'UE ha fornito il 40% delle carote d'importazione della Russia.
Negoziati tra Russia e nazioni vicine
Nel frattempo, i negoziati per gli accordi commerciali tra la Russia e le nazioni vicine stanno procedendo senza sosta. L'accordo con il Tagikistan deve solo essere firmato mentre l'Armenia ha raccolto alcune proposte da parte dei commercianti che saranno utilizzate nella trattativa.
Il Tagikistan rifornisce già la Russia e la richiesta non fa che aumentare. Il governo ha grandi aspettative per le esportazioni di cipolle. Secondo gli esperti, l'ex repubblica sovietica ha molto potenziale: nella prima metà di quest'anno, la nazione ha esportato già 100.000 tonnellate di frutta e verdura per un valore di 50 milioni di dollari, pari ad un incremento del 14% rispetto alla prima metà del 2013.
Nella prima metà del 2014, le esportazioni dall'Azerbaigian sono aumentate del 27%. All'inizio di settembre, la quota di frutta e verdura nelle esportazioni era dello 0,96%, pari a 15,3 milioni di dollari; un mese prima, questa percentuale era ancora dell'1,03%. La regione russa cerca modi per incrementare la produzione; perciò, ad esempio, i coltivatori di fragole a Belgord stanno lavorando insieme (in precedenza, le fragole venivano importate dalla Polonia e dall'Ucraina; durante i mesi invernali, questi frutti erano forniti da Stati Uniti, Spagna e Israele), mentre l'Inguscezia sta utilizzando le tecniche italiane per la produzione delle mele.
La Repubblica d'Inguscezia si trova ai confini con la Georgia e ha investito nella coltivazione delle mele: l'obiettivo è quello di diventare un'importante zona di produzione e arrivare a rifornire di mele la regione e la Russia centrale. E' stato già ottenuto il primo raccolto da un frutteto di 120 ettari, ma la zona di produzione dovrà aumentare fino a 1.000 ettari, con una resa stimata di 10 tonnellate per ettaro. Il tutto, come detto, mediante l'impiego di tecniche italiane.
L'India si presenta a Mosca
Quest'anno, i rappresentanti indiani presenti alla fiera World Food Moscow non erano solo esportatori di tè. Sono stati soprattutto gli esportatori ortofrutticoli a recarsi a Mosca per prendere contatti con i commercianti russi. Da parte sua, la Russia sta inviando ispettori nelle aziende alimentari indiane. Entrambe le parti vedono molto potenziale in una reciproca relazione commerciale.
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