L'export agroalimentare italiano vale 33 miliardi di euro
L'import-export italiano
Nel 2013 l'Italia ha esportato prodotti agroalimentari (una categoria che oltre a frutta e ortaggi comprende molte altre categorie come carni, latticini, commodities e molto altro) per 33,333 miliardi di euro, coprendo il 3% della quota mondiale e attestandosi al 10 posto nel ranking mondiale. Rispetto all'anno precedente le esportazioni sono cresciute del 4,7% registrando così un rallentamento del tasso di crescita: rispetto all'anno precedente il tasso di crescita delle esportazioni era stato di un +5,6% nel 2012 e di un +8,3% nel 2011.
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Sempre nel 2013 l'Italia ha importato prodotti agroalimentari per 38,975 miliardi di euro, attestandosi così come il settimo maggiore importatore mondiale.
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L'esportazione italiana di frutta (fresca e secca)
Dei 33,333 miliardi di export agroalimentare italiano, 3,057 provengono dall'esportazione di frutta fresca e secca: si tratta del terzo prodotto agroalimentare maggiormente esportato, con il 9,2% del totale nazionale.
Rispetto al 2012 c'è stata una crescita del 2,3% rispetto al 2011, un valore però lontano da quel +18,5% registrato nel 2010 sul 2009. Negli ultimi 5 anni, il valore di queste esportazioni è cresciuto in media di appena l'1,4% (+3,4% considerando la media dell'ultimo decennio).
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A livello mondiale, in fatto di esportazioni di frutta, l'Italia viene molto dietro a Spagna e Stati Uniti; nel 2013 la quota d'esportazione dell'Italia era inferiore a quella dei Paesi Bassi e al pari di quella della Cina (che però sta registrando una crescita), del Cile e della Turchia.
A livello mondiale, i due maggiori importatori sono Stati Uniti e Germania, mentre nell'ultimo decennio sono cresciute molto le importazioni da parte di Cina e Russia. Ebbene, nei due più lontani tra i mercati appena citati, cioè Stati Uniti e Cina, l'Italia praticamente non esporta quasi niente.
Le conserve
Al quarto posto tra i prodotti agroalimentari italiani maggiormente esportati figurano le preparazioni di ortaggi, legumi e frutta. Valgono 2,918 miliardi di euro e coprono l'8,8% del valore totale. Rispetto all'anno precedente si registra un +2,5%, più o meno in linea con gli anni precedenti: si è notata una crescita media del 4,2% e del 4,3% considerando rispettivamente gli ultimi 5 e gli ultimi 10 anni.
In fatto di conserve di ortaggi, legumi e frutta l'Italia è uno dei più importanti esportatori a livello mondiale. Sul mercato statunitense, principale importatore mondiale, nel 2013 l'Italia aveva una quota dell'1,5%. Quote poi dell'1,8% e del 4,4% rispettivamente in Canada e in Giappone. In tutti e 3 questi paesi si è registrata una crescita, ma lo spazio di manovra è limitato a causa della forte concorrenza nel settore, in primis da parte della Cina, leader di mercato e che negli ultimi anni ha registrato una grossa crescita nell'export. In Europa pesa invece la concorrenza di Paesi Bassi, Belgio e Spagna (che si è fatta largo in Francia e in Regno Unito).
Ortaggi, legumi freschi e secchi
Rappresentano il nono prodotto agroalimentare italiano maggiormente esportato, per un valore di 1,348 miliardi di euro, il 4% del totale. Rispetto al 2012 si è vista una crescita del 4,9%.
In questo settore il ruolo dell’Italia nel mondo è decisamente marginale, specie se confrontato con i produttori europei (Francia e Spagna) e con i grandi snodi commerciali europei (Belgio e Paesi Bassi).
Tra i grandi esportatori figurano Cina, Messico, Stati Uniti e Canada, mentre tra i più dinamici si notano Marocco e India. Anche in questo caso i maggiori acquirenti sono Stati Uniti e Germania, mentre Belgio e Russia negli anni hanno accresciuto di molto la loro domanda. I principali sbocchi per l'Italia sono Austria e Francia, ma solo nel primo paese i prodotti made in Italy godono di un buon posizionamento (qui la Spagna ha perso quota).
In Russia, la quota italiana era in crescita da 10 anni, sebbene fosse ancora marginale; nel 2013 si attestava all'1%; qui la domanda è soddisfatta soprattutto da Turchia in primis, poi da Cina, Paesi Bassi, Spagna, Polonia, Egitto e Marocco. L'embargo russo ha poi posto un brusco stop all'export agroalimentare occidentale.
L'agroalimentare nel mondo
Il mercato agroalimentare mondiale è fortemente polarizzato: 10 paesi (l'Italia è il decimo) coprono il 53,4% delle esportazioni mondiali di questo genere di prodotti: un business che per i 10 big vale 574,191 miliardi di euro, una cifra che sale a poco più di 1.048 miliardi se si considerano invece i primi 80 paesi esportatori di prodotti agroalimentari.
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Stando agli ultimi dati disponibili citati da Ismea e risalenti al 2012, le esportazioni di frutta fresca e secca valevano 54,999 miliardi di euro, ossia il 6% dell'export di tutti i prodotti agroalimentari. Rispetto all'anno precedente (2011) c'è stata una crescita dell'11,5%.
Sempre nel 2012, l'export di ortaggi e legumi freschi e secchi ha generato un flusso di 39,971 miliardi di euro, il 4,4% del totale mondiale. Un timido +1,9% rispetto al 2011.
Le esportazioni di preparazioni di ortaggi, legumi e frutta hanno valso nel 2012 40,547 miliardi di euro, il 4,4% del totale mondiale e in crescita dell'8,6% rispetto all'anno prima.
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