Vediamo di capire cos'è successo e facciamo un passo indietro, fino alla settimana 41, dal 6 al 12 ottobre. "Pioggia e grandine avevano ridotto la produzione, facendo alzare i prezzi," spiega Leonardi. In quel periodo, il grosso della produzione proveniva dalla Sicilia e dalle sue coltivazioni in campo aperto. Di conseguenza, al mercato all'ingrosso di Verona, "la forbice dei prezzi variava da un minimo di 90 centesimi di euro al chilo fino anche a 1,10, 1,20 euro al chilo, per qualsiasi dimensione". "In quella settimana - prosegue il grossista - c'è stata anche una buona domanda di zucchine italiane da parte dell'Europa, perché i prezzi della Spagna, solitamente preferita a noi a parità di prezzo, erano superiori."
La scorsa settimana, la 42esima, dal 13 al 19 ottobre, la situazione si è però ribaltata. Prima di tutto per l'arrivo del bel tempo stabile: "A Ragusa – spiega il grossista – si sono toccati anche i 35-36 gradi. Lo stesso è capitato anche a Latina e Sabaudia. Ciò ha incrementato la produzione; di conseguenza, una maggiore offerta, unita a un basso consumo in generale, ha fatto crollare i prezzi anche del 20%. La scorsa settimana la forbice andava da un minimo di 70 centesimi di euro al chilo fino a un massimo intorno all'euro, non di più."
"Lo stesso – conclude Leonardi – è capitato in Spagna, nella maggiore regione produttrice, cioè Almeria. Calati i loro prezzi, l'Europa è tornata a rifornirsi di prodotto spagnolo, sicché la domanda estera di zucchine italiane si è congelata."
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