Expo 2015: ENEA porta l'agricoltura 3.0 con la Vertical Farm
Oltre a richiedere meno spazio rispetto a una coltivazione tradizionale, le coltivazioni all'interno della VF non hanno bisogno di suolo, ma solo di acqua e di elementi nutritivi: è il cosiddetto sistema idroponico che consente a qualsiasi tipo di pianta di crescere in substrati alternativi alla terra - come ad esempio la torba pressata, l'argilla espansa o la lana di roccia – immersi in acqua con soluzioni nutritive a riciclo continuo. La crescita delle piante è poi assicurata da un'illuminazione a LED che replica le condizioni naturali e accelera la fotosintesi clorofilliana.
La VF rappresenta una delle soluzioni dell'agricoltura del terzo millennio per la produzione di ortaggi fuori suolo, multistrato, a ciclo chiuso integrale (riciclo totale dell'acqua e dei fertilizzanti), in ambiente protetto e climatizzato, senza utilizzo di pesticidi e insetticidi e ad illuminazione artificiale a LED. Il prototipo dell'ENEA sarà il primo esempio italiano ad applicare tutti questi sistemi.
All'interno della VF ci sarà un impianto di fertirrigazione automatico, vale a dire un sistema computerizzato di distribuzione delle sostanze nutritive con l'acqua di irrigazione. Inoltre, per ricreare l'ambiente ideale alla crescita delle colture all'interno della VF, un impianto di condizionamento climatico manterrà i valori richiesti di temperatura ed umidità.
La VF non produce rifiuti, in quanto tutti i prodotti utilizzati per la crescita delle piante vengono continuamente riciclati al suo interno. Non vengono nemmeno prodotti rumori molesti, tranne un leggero ronzio dell'impianto di aria condizionata, anch'essa completamente riciclata all'interno della VF.
La VF ha un'unica porta di accesso, dotata di serratura, le cui chiavi verranno affidate solo a personale autorizzato per la raccolta degli ortaggi e il ricollocamento di nuove piante: pertanto l'accesso ai visitatori è totalmente precluso.
La VF è composta da una struttura metallica che misura 3 m x 3 m x 4,5 m di altezza, rivestita da pannelli di vetro trasparente (vetrocamera extrachiaro temperato) sui lati est e ovest e da pannelli termoisolanti (vetrocamera riflettente opacizzato) sui lati nord e sud. Sul lato nord è inserito un schermo a LED (1,5 m x 2 m), mentre sul lato sud si apre la porta di servizio.
La copertura piana della struttura serve anche da struttura di sostegno degli impianti di climatizzazione della serra.
All'interno della serra, sui due lati che si affacciano ad est e ovest, sono presenti scaffalature composte da 6 ripiani con la funzione di sorreggere vasche a flusso e riflusso contenenti acqua con sostanze nutritive e colture (multilayer cultivation system).
Il Future Food District (FFD), progettato dallo studio Carlo Ratti Associati per la catena italiana di supermercati Coop, è una delle aree tematiche di Expo 2015 "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita". FFD è composto da un padiglione di 2.500 metri quadrati adibito a supermercato e da una piazza di 4.500 metri quadrati.
Il progetto del supermercato esplora nuove forme di interazione tra il consumatore e i prodotti, per stimolare modelli di consumo più consapevoli. I prodotti non sono esposti su scaffali ma su grandi tavoli, come in un mercato antico, e semplicemente sfiorandoli i visitatori attivano un contenuto interattivo che viene visualizzato su schermi sospesi dal soffitto.
Sulla facciata esterna del supermercato vengono proiettate informazioni in tempo reale, mentre la piazza del FFD servirà anche da spazio espositivo di nuovi modi di produrre alimenti, tra cui la serra verticale dell'ENEA, che presto potrebbero trasformare in aree produttive spazi sottoutilizzati delle nostre città.