El Nino: confermato lo scenario da record per il surriscaldamento delle acque dell'Oceano Pacifico
Il fenomeno raggiungerà valori record, probabilmente nelle prime 3 posizioni della storia recente. Al momento, il primato spetta all'Inverno 1997/1998, seguito dal 1982/1983. Ciò significa che gli effetti ad esso correlati potrebbero risultare particolarmente intensi.
Comparazione anomalie oceaniche Novembre 1997, Luglio 2015
Data la notevole estensione del fenomeno, esso è in grado di condizionare il clima dell'intero globo, con particolare riferimento alle aree che si affacciano sul Pacifico.
Siccità in Australia, tanta pioggia su Ecuador e Perù
El Niño può rallentare o addirittura invertire il flusso umido degli Alisei che normalmente scorre dalle coste di Panama verso le Isole dell'Indonesia. Questo comporterebbe forte siccità per l'Indonesia e per l'Australia.
Viceversa, su zone normalmente poco piovose, aride come le coste di Ecuador, Perù e Cile aumenterebbe la quantità di pioggia con fenomeni talora estremi. L'anomalo riscaldamento delle acque del Pacifico, rallenta infatti la corrente marina di Humbold, un flusso freddo che dalle acque dell'Antartico si muove verso Nord, fino all'Ecuador. In presenza di questa corrente fredda, la convezione è spesso inibita, con essa i temporali.
Influenze sugli Stati Uniti
Conseguenze climatiche positive sono invece attese per gli Stati Uniti: grazie a El Niño gli Stati affacciati sul Pacifico riceverebbero un maggiore quantitativo di piogge. Questo sarebbe un toccasana per la California, interessata negli ultimi anni da una siccità senza precedenti; tutti i record di maggiore piovosità in California si sono registrati proprio con episodi di El Niño. Per il resto degli Stati Uniti si prevede un inverno meno freddo della media, aspetto che avrebbe ripercussioni positive per le minori spese di riscaldamento.
Fonte: 3bmeteo.com