Piemonte: Domenico Sacchetto fa il punto sulle campagne di pesche, mele e kiwi
Frutta estiva
"In questi giorni si sta concludendo la campagna pesche, che è iniziata molto male, ormai siamo di fronte a una crisi strutturale – dice Sacchetto – alla quale va ad aggiungersi l'embargo russo che complica il mercato. Poi, complice un andamento climatico eccezionale verificatosi in tutta Europa e la forte grandinata che ha colpito la Spagna a metà agosto, i prezzi sono aumentati; non siamo ancora ai livelli che speravamo di ottenere e che ci avrebbero consentito di ripianare i costi di produzione, ma siamo a fine campagna con prezzi che ci consentono perlomeno di liquidare i produttori con qualcosa che si avvicina ai costi".
L'avvio della campagna mele
Per quanto riguarda le mele, Sacchetto riferisce: "Si temeva il gran caldo; e invece, forse grazie anche alle reti nere e grigie presenti sui frutteti, la mela è migliorata durante la raccolta, con il primo stacco del gruppo Gala che era già buono; tuttavia la qualità è ulteriormente migliorata con il secondo e terzo stacco, per cui al momento, anche senza numeri alla mano, si può affermare che la produzione sia molto buona in termini produttivi e qualitativi".
Il presidente aggiunge che da una decina di giorni è iniziata anche la raccolta delle mele autunnali Red Delicious, la cui qualità risulta superiore e il cui mercato è partito bene, con prezzi soddisfacenti e superiori a quelli del 2014. "Speriamo - sottolinea - che il mercato si mantenga così, almeno le aziende avrebbero un po' di respiro. La mela rossa, essendo prevalentemente destinata ai mercati d'oltremare, presenta due vantaggi: 1) l'embargo russo non incide significativamente sui quantitativi movimentati; 2) il prezzo non è influenzato dalle decisioni di quei pochi gruppi europei della Gdo-Grande distribuzione organizzata, come invece accade per le pesche".
"La nostra mela – continua Sacchetto - deve d'altra parte competere con la produzione francese".
Attese per la produzione di kiwi
Per quanto riguarda il kiwi Hayward, dalle prime stime si ipotizza una produzione superiore a quella del 2014 con un prodotto di ottima qualità, "anche perché - precisa Sacchetto - l'aumento di produzione non è dovuto all'aumento degli impianti, bensì a un maggior controllo e contenimento del batterio Psa negli actinidieti già esistenti. Nell'ultimo anno infatti non si sono registrati problemi significativi, e il clima è stato favorevole durante l'impollinazione. Si segnala invece l'aumento degli impianti di Actinidia arguta, il baby kiwi tollerante a Psa, e di quelli di kiwi giallo, in quanto sono frutti molto richiesti dal mercato".
Il presidente conclude: "Manca ancora un mese alla commercializzazione del kiwi e quindi non possiamo ancora fare previsioni. Al momento sul mercato mondiale c'è ancora prodotto cileno, oltre a quello neozelandese. Le stime indicano che in Europa ci sarà dal 10 al 15% di prodotto in più per il 2015; possiamo solo sperare che si riesca a confermare il prezzo dello scorso anno".
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