Sicilia: Confagricoltura preoccupata per la chiusura del PSR
A preoccupare è la posizione delle aziende che hanno in corso progetti per la realizzazione di misure ad investimento e che si trovano a lottare contro il tempo a causa di ritardi "non direttamente a loro attribuibili". L'iter burocratico, sottolinea Confagricoltura Sicilia, ma anche la complessità delle procedure di accesso al credito e la pausa estiva che ha provocato ritardi nelle consegne e nella conseguente messa in opera delle strutture, sono alcuni dei problemi che i beneficiari hanno dovuto affrontare.
"Non vorremmo - aggiungono - che interventi comunitari pensati e voluti per lo sviluppo e l'ammodernamento delle aziende agricole siciliane si trasformassero in un'arma letale compromettendo la loro stessa sopravvivenza". Da qui la richiesta di equiparare il PSR al PO FESR per il quale, "oltre ad essere stati chiaramente definiti i tempi certi per l'ammissibilità della spesa regionale (31.12.2015) e per la loro rendicontazione (entro il 31 marzo 2017) vengono chiaramente precisate le condizioni per poter completare i progetti non ancora definiti con i finanziamenti della nuova programmazione 2014/2020".
Confagricoltura Sicilia chiede anche di specificare, così come fatto in altre regioni, con delibera, il termine ultimo per la presentazione della rendicontazione delle spese. "Il recente avviso pubblico dell'amministrazione regionale - dicono - non fa chiarezza laddove si ferma a precisare che potranno essere riconosciute le spese sostenute e rendicontate dai beneficiari nei termini utili a consentirne il pagamento dell'organismo pagatore entro il 31 dicembre 2015".
Un contesto in cui "gli unici soggetti che rischiano sono le aziende, in quanto non si ritiene che la conclusione dei collaudi di competenza della Regione possa essere effettuata entro termini che garantiscano l'effettuazione dei pagamenti da parte dell'organismo pagatore".