Come sono cambiate le quote di mercato per l'uva da tavola in 50 anni
La produzione mondiale di uva da tavola al momento supera 21 milioni di ton e ha mostrato una forte tendenza di fondo negli ultimi dieci anni. Oltre 50 Paesi produttori, con la Cina che rappresenta il 12% della produzione globale, seguita da Italia (9,1%), USA (8,7%), Francia (7,6%), Spagna (7,4%), Turchia (5,5%) e Cile (4%). (Dati FAO, 2012)
Negli ultimi anni, questi Paesi sono stati interessati da diverse dinamiche: in particolare, tra i Paesi principali, Cina e Turchia hanno mostrato una tendenza crescente, mentre Iran, Italia e altri hanno mostrato stabilità o, in alcuni casi, una riduzione della produzione. Inoltre, è importante evidenziare che il Perù, anche se non storicamente un grande player, ora sta sperimentando una tendenza al rialzo con un grande orientamento all'esportazione.
Attualmente, il Cile possiede la quota di mercato più grande sull'export mondiale, con oltre il 20%, seguito da USA e Italia con il 12%, Paesi Bassi con il 7,5%, Sudafrica con il 6,7%, Turchia con il 5,7% e Cina con il 5,4%. Negli ultimi decenni, le quote di mercato si sono evolute ampiamente e sono state guadagnate e perse molto rapidamente. C'è stato un incremento nella quota delle esportazioni sia da parte di un gruppo di Paesi come Cina, Turchia e India (che nonostante fossero dei grandi produttori si orientavano esclusivamente sul loro mercato domestico), sia da parte di un gruppo d Paesi che ancora non sono compresi tra i 10 produttori principali, quali Messico e Perù.
In altre parole, i principali esportatori globali al momento non sono solo i produttori tradizionali ma anche quelli che hanno sviluppato la produzione di uva da tavola solo in tempi recenti. Come risultato, nuovi giocatori sono emersi e hanno modificato la geografia economica del commercio dell'uva da tavola, portando a un incremento di competitività sul mercato internazionale.
I ricercatori italiani hanno spiegato che i risultati mostrano come le quote di mercato siano cambiate notevolmente negli ultimi decenni, con dinamiche che sono evolute in maniera significativa nel corso degli anni. In particolare, i Paesi europei, principali attori durante gli anni '60, hanno ridotto notevolmente le loro quote di mercato, con un netto declino a cominciare dall'ultima parte degli anni '80.
D'altra parte, il crescente processo di liberalizzazione degli scambi ha favorito la competitività dei Paesi emergenti che sono migliorati in termini di qualità di produzione, in tecniche di catena di fornitura e nelle logistiche di trasporto e spedizione. Come risultato, le quote di mercato dei produttori europei sono state erose da nuovi competitori; gli USA sono l'unico produttore che è riuscito a mantenere la sua quota di mercato nel tempo.
Nell'emisfero nord i nuovi concorrenti sono Cina, Egitto, India, Messico e Turchia, mentre nell'emisfero sud, insieme ai due principali competitori Cile e Sudafrica, i player emergenti sono Argentina, Brasile e Perù.
Lo studio completo è disponibile online sul sito:
http://www.ingentaconnect.com/content/ip/ooa/2015/00000044/00000002/art00005
Fonte: Antonio Seccia, Fabio G. Santeramo, Gianluca Nardone,'Trade competitiveness in table grapes. A global view', giugno 2015, Outlook on Agriculture, Vol. 44(2), pagg. 127-134. doi: 10.5367/oa.2015.0205
Contatti:
Fabio G. Santeramo,
Dipartimento di scienze agricole, alimentari e ambientali - UniFoggia
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