"CESAC: il grande caldo "gela" la produzione di patate e cipolle"
"Le cause di questa diminuzione – sostiene Stefano Andraghetti, presidente del CESAC di Conselice (provincia di Ravenna) – sono da ricercare nell'andamento climatico, che in primavera ha registrato una grande abbondanza di precipitazioni piovose e poi, dall'inizio di luglio a metà agosto, ha visto le temperature raggiungere livelli estremamente elevati, sempre superiori alle medie stagionali".
"Un mix esplosivo, questo, – prosegue Andraghetti – che ha interessato e penalizzato gran parte del territorio europeo e ha sensibilmente ridotto le previsioni di raccolta delle orticole nelle aree produttive di Bologna, Ravenna e Ferrara".
"Contemporaneamente a questo fenomeno – aggiunge il presidente CESAC – la nostra cooperativa ha però vissuto una fase di espansione delle superfici coltivate dalla base sociale, che fortunatamente ha in buona parte compensato la diminuzione delle rese".
Passando dalla sfera produttiva a quella commerciale, la campagna 2015 ha avuto un avvio abbastanza lento del quale sembrano, paradossalmente, aver beneficiato i prezzi in campagna, che al momento risultano decisamente soddisfacenti.
"A tale proposito – afferma Stefano Andraghetti – la Borsa Merci di Bologna ha stabilito la distribuzione ai produttori, a partire da inizio ottobre, di un rilevante acconto pari a 15 centesimi di euro al chilo di patate, mentre CESAC (Centro Economico Servizi Agricoli) si impegnerà, da parte sua, per un ulteriore incremento dei prezzi di vendita all'ingrosso. Un obiettivo che si auspica possa essere raggiunto anche grazie all'ottimo livello qualitativo della produzione 2015, decisamente superiore rispetto al 2014 per tutto il raccolto tranne che per le partite di patate ottenute in alcuni, limitati, impianti danneggiati da attacchi d'insetti, particolarmente attivi e aggressivi con le alte temperature".
L'andamento climatico ha influenzato anche la produzione di cipolle, altro fiore all'occhiello dell'ampia gamma CESAC, leader nel settore con il 10% dell'intero raccolto nazionale e con il 63% del prodotto ottenuto nel comprensorio bolognese.
La stagione particolarmente calda, infatti, ha provocato una contrazione media del 30-35% delle rese produttive rispetto all'annata precedente.
"Le quotazioni – conclude Andraghetti – si attestano su valori soddisfacenti e nell'ultimo periodo stanno mostrando una interessante tendenza al rialzo. Questo andamento positivo delle vendite di cipolle, favorito anche dalla qualità più che buona con un'alta concentrazione dei calibri medi, dovrebbe consentire di garantire ai soci liquidazioni simili a quelle raggiunte due anni fa, attestatesi su ottimi livelli. Con la normalizzazione delle temperature si sta inoltre registrando un ulteriore aumento della domanda sul mercato nazionale, che esprime una richiesta sostanzialmente equilibrata per la produzione bianca, gialla e rossa".
"Sempre in tema di prodotti orticoli – ricorda il presidente Andraghetti – stiamo sviluppando il progetto di miglioramento dell'impianto per la produzione di quarta gamma di patate, cipolle ed altre orticole, che consentirà la lavorazione di nuove referenze vegetali e l'avvio della produzione e commercializzazione anche delle confezioni per famiglia dopo i buoni risultati ottenuti con i prodotti destinati alla ristorazione e alle mense".
"Sempre sul fronte dell'innovazione – conclude Andraghetti – nelle prossime settimane avvieremo l'installazione di un nuovo impianto fotovoltaico da 500 kw che dovrebbe entrare in funzione entro fine 2015 consentendo una forte riduzione dei consumi energetici aziendali".
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CESAC è una delle aziende più attive dell'agricoltura emiliano-romagnola con una posizione di grande rilievo nei comparti cerealicolo, ortofrutticolo, vitivinicolo, mangimistico e distributivo. La cooperativa sviluppa un fatturato di oltre 56 milioni di euro e conta 200 addetti, 1.300 soci e una produzione di oltre 120.000 tonnellate, così suddivise: 70.000 tonnellate di cereali, 45.000 di orticole, di cui 24.000 di patate e 21.000 di cipolle, e 6.000 di uva. Grazie al recente accordo con il Consorzio dei Partecipanti di San Giovanni in Persiceto (Bo), quest'anno il conferimento di cereali passerà da 70.000 a 100.000 tonnellate composte da 33.000 tonnellate di grano duro, 20.000 di grano tenero, 20.000 di mais, 16.000 di sorgo, 3.000 di soia, 2.000 di orzo, 600 di altri cereali. Gli stabilimenti sono 9, distribuiti nelle province di Bologna, Ferrara e Ravenna.
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