Fondata nel 1968 a San Benedetto del Tronto (in provincia di Ascoli Piceno) grazie all'intraprendenza di due soci, Gino e Filippo, oggi la Orsini & Damiani opera con il proprio magazzino su un'area coperta di circa 8000 metri quadrati, possiede locali atti al ricevimento merci, alla lavorazione e al confezionamento in ambiente climatizzato, uffici e zone di servizio, e circa 10.000 metri cubi di celle frigorifere.
Gli ettari coltivati sono circa 250, tra quelli di proprietà dell'azienda e quelli di produttori terzi conferitori, per un volume totale pari a circa 9.500 tonnellate, in particolare finocchi (2.700 ton), diverse specie di cavolfiori (cavolo bianco, verde, romanesco, cavolo cappuccio verde e rosso, cavolo broccolo, cavolo verza per un totale di 1.900 ton), sedano (bianco e verde, 900 ton), radicchi (750 ton) e altre 15 specie orticole per complessive 2.700 tonnellate (indivie, zucchine, pomodori, bietole, cicorie, prezzemolo, spinaci etc.), disponibili in gran parte per tutto l'arco dell'anno. La frutta è disponibile solo nella stagione estiva ed è pari a circa 130 ton.
"Un'imprenditrice ortofrutticola - ci raccontano le due sorelle - sembra quasi un essere mitologico: al massimo, la donna può ambire a esser la moglie o la figlia del titolare. Noi abbiamo avuto la fortuna di apprendere bene il mestiere da nostro padre Filippo, prima di metterci alla prova. Così, quando il ricambio generazionale è avvenuto, il lavoro ce l'avevamo già nel sangue, e non ci ha mai spaventate il confronto con il mondo esterno; anzi, ci ha sempre stimolate a far meglio. Ciò non vuole dire che con il tempo le cose siano diventate più facili. Bisogna ogni giorno dimostrare di essere all'altezza, perché c'è sempre chi spera che venga commesso un passo falso, e bisogna concentrarsi fino a che il lavoro rischia di assorbirti tanto da non lasciare spazio per nient'altro".
Giovani attente ai cambiamenti del mondo del lavoro, e non solo, le sorelle Damiani sono riuscite a unire la tradizione ortofrutticola del territorio con le nuove esigenze del mercato, creando anche un'azienda tutta loro che hanno voluto chiamare "Kores". Questo termine, in greco, vuol dire fanciulle, donne, figlie: a sottolineare la loro femminilità, che non vuole essere vissuta come ostacolo in un ambiente maschile, ma come valore aggiunto. La Kores è costituita da un gruppo di donne e uomini che, con la passione e la dedizione che vengono trasmesse dalle titolari, si occupa di gestire per la Orsini & Damiani la parte relativa alla lavorazione dei prodotti, e allo scarico e carico della merce.
Da inizio 2015, è in assortimento presso la Orsini & Damiani una piccola quota di ortaggi di prima gamma evoluta come puntarelle di cicoria, ruchetta, broccolo mondato, fiori di broccoli, mizuna, cavolo riccio, gemme di cavolo verza e di cavolo cappuccio, cimette di rape e altri prodotti di questo tipo, per un volume di circa 20 tonnellate, destinato ad aumentare nei prossimi anni. Il canale di vendita principale è la Grande Distribuzione Organizzata italiana; in minima parte alcuni mercati all'ingrosso.
L'esercizio 2015, alla luce dei particolari scenari economici, climatici e tipici del settore agroalimentare, sta registrando una sostanziale conferma delle prospettive economiche societarie e una buona tenuta nel comparto di riferimento. Per il corrente anno si confida di realizzare un volume di affari intorno ai 9 milioni di euro, accompagnato da un discreto margine di utile. Tra gli obiettivi per il futuro: ampliare il parco clienti, sia a livello nazionale che internazionale.Alessandra e Laura osservano: "Stiamo studiando i nuovi orientamenti del settore ortofrutticolo, per comprenderli e lavorare al meglio; si evidenzia ad esempio l'esigenza sempre più forte, da parte dei buyers, di qualità, genuinità, e la necessità di mettere la massima cura in ogni aspetto della filiera produttiva, anche nelle cose più piccole".
Se La Orsini & Damiani è riuscita a reinventarsi e a salutare un nuovo millennio si deve anche alla caparbietà delle due sorelle, al loro spirito di sacrificio, alla dedizione e all'amore per questo lavoro. Hanno sempre saputo ascoltare i consigli degli anziani e di coloro che le hanno precedute, usando però anche quel pizzico di spregiudicatezza e incoscienza che, da sempre, sono la scintilla vitale dei giovani.
Con una nota polemica, tuttavia, le due sorelle sottolineano: "In Italia si fa un gran parlare di "imprenditoria al femminile", di "pari opportunità" e quasi ogni Governo, negli ultimi anni, ha varato leggi o provvedimenti volti a garantire uguali possibilità lavorative per uomini e per donne. Al di là, però, delle belle parole e delle legittime speranze, si è ancora ben distanti da una reale parità dei sessi, e lo sanno bene tutte le donne che lavorano a livelli dirigenziali, e sono riuscite a conquistarsi il loro posto con molta fatica, sacrificando spesso altri aspetti della loro vita. Noi ringraziamo nostro padre perché ci ha insegnato l'importanza di guadagnarsi il pane quotidiano con l'impegno personale, mettendoci anima e corpo, perché niente è dovuto o regalato".
Lo staff dell'azienda. Clicca qui per un ingrandimento della foto.
Per le due imprenditrici, inoltre, è fondamentale lo spirito di gruppo, il rispetto dei propri collaboratori, senza i quali l'azienda non sarebbe mai potuta sopravvivere, oltre che il rispetto della Natura. In ogni foglia di verdura, in ogni frutto che viene lavorato ci sono passione, fatica, impegno, desiderio di dare il meglio e di non abbandonare una realtà che da sempre è stata tra le più importanti per l'economia italiana: l'ortofrutta e la coltivazione della terra.
"L'aspetto più imprevedibile di questo lavoro, concludono Alessandra e Laura, sta nello stretto legame con la Natura che, per quanto l'uomo cerchi di governare e piegare alle proprie esigenze, può capovolgere la situazione in pochi istanti. Oltre a questo, una grande difficoltà sta proprionel fatto di essere delle donne inserite in un settore, come quello ortofrutticolo, prettamente maschile".
Ma, come dice un proverbio cinese: "quando due sorelle lavorano insieme, montagne si trasformano in oro".
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