A tale riguardo, un dato interessante è che il Centro Agrario El Chaparrillo e l'Istituto Regionale di Ricerca e Sviluppo dell'Agroalimentare e del Forestale (un organismo creato dal Governo della Castilla-La Mancha) segnalano tra l'altro un aumento nelle 'visite tecniche' in campo; nell'ultimo anno sono cioè aumentate le visite ad aziende spagnole produttrici di pistacchio da parte di altri agricoltori, specie da Italia e Portogallo. Così come sarebbe aumentato il numero di coloro che partecipano ai corsi dedicati a questa coltura: quest'anno ben 400 partecipanti.
Piante di pistacchio.
Curiosità a parte, la crescita è innegabile. I due enti segnalano che dal 2014 al 2015 la produzione è cresciuta del 25% e quest'anno, per la prima volta, la raccolta - che si svolge a settembre e ottobre - ha superato le mille tonnellate di produzione.
Il merito sarebbe non tanto nei nuovi frutteti messi a dimora quest'anno (1.500 ettari in più rispetto all'anno scorso, arrivando a 9mila ettari coltivati), quanto piuttosto al fatto che le precedenti piantumazioni sarebbero finalmente arrivate nella loro fase di piena produttività. La pianta del pistacchio è infatti in grado di produrre 800 chili di pistacchi per ettaro dall'ottavo anno di vita, per raggiungere poi la piena produzione dal decimo in avanti, quando si arriva a rese anche dell'ordine della tonnellata e mezza per ettaro.
A spingere quest'interesse spagnolo verso il pistacchio sono stati anche i prezzi, che nell'ultima stagione hanno spaziato, alla produzione, da un minimo di 4,50 euro al chilo a 8,80, con le punte massime toccate dalle produzioni biologiche, che rappresentano la maggior parte della produzione iberica, specie nella regione della Castiglia-La Mancha (sempre qui che si è registrato il numero più alto di nuove piantumazioni).
La maggior parte della produzione spagnola viene esportata per lo più verso i mercati più esigenti in termini di qualità e in quelli che richiedono prodotto biologico.
Rielaborazione FreshPlaza su fonte www.chil.org