"Raffaele Benedetti: "Cosi' Unitec migliora la qualita' della frutta"
"In Spagna - ha detto a FreshPlaza il direttore commerciale Raffaele Benedetti (nella foto sotto) durante la recente fiera Fruit Attraction - c'è una forte sensibilità verso le novità, il rinnovo varietale e le nuove colture. La forza della rassegna di Madrid sta nell'avere compreso che darsi una identità Paese, orientata a mettersi al servizio dei clienti, è la via corretta da percorrere. E così sta avvenendo".
Raffaele Benedetti, a sinistra, con Salvador Ruiz della filiale Unitec Iberia.
"Le installazioni Unitec per la selezione e classificazione delle qualità dei frutti nella penisola iberica riguardano soprattutto la frutta con nocciolo, in particolare le ciliegie, ma anche il pomodoro ciliegino".
"Con Cherry Vision 2, che è tra le innovazioni individuate anche per la rassegna Pasarela Innova, sono stati fatti passi avanti nel campo della classificazione dei difetti interni ed esterni delle ciliegie. Nel mondo, molti produttori di ciliegie hanno scelto questa tecnologia per i propri processi di lavorazione, con importanti risultati in termini di redditività e qualità di classificazione di ogni singolo frutto. Cherry Vision 2, ad esempio, ha permesso loro di offrire al mercato solo frutti affidabili, cioè prodotti dalle qualità omogenee per colore, forma, grado brix, grado di maturazione e altro, in grado di fidelizzare il consumatore finale nel lungo periodo".
"Queste innovative tecnologie di selezione e classificazione della qualità consentono poi alle centrali ortofrutticole di pianificare le proprie strategie di export in maniera mirata, tenendo conto delle diverse esigenze dei mercati di destinazione. La standardizzazione dei processi di selezione permette di garantire la qualità dei prodotti all'arrivo sui mercati, anche quelli molto lontani: vengono, infatti, scelti, confezionati e spediti solo quei frutti che hanno caratteristiche idonee per affrontare tale viaggio verso i mercati più remunerativi".
"Al giorno d'oggi - ha osservato Benedetti - non esiste un concetto di qualità in senso assoluto. Esiste piuttosto un concetto di qualità percepita dalle differenti classi di consumatori finali. Così, chi ama mangiare frutta dolce reputerà di qualità un frutto con un elevato grado brix. Le tecnologie sono quindi lo strumento al servizio della coerenza tra chi produce e chi consuma e permettono di evitare la disillusione che può creare, per esempio, l'incoerenza tra i prodotti offerti nelle diverse forniture".
"In Italia – ha aggiunto il manager - siamo di fronte a una presa di coscienza delle difficoltà del Paese e sta maturando una maggiore consapevolezza da parte degli operatori del settore. E' infatti evidente la maggiore attenzione posta agli investimenti in tecnologia, più centrati sulla ricerca di qualità e affidabilità. Ci sono molte aziende che stanno crescendo e, di pari passo, ricercano tramite la tecnologia di accrescere la loro efficienza e la loro capacità di dare risposte sempre qualificate e affidabili. Con questi operatori stiamo costruendo rapporti di partnership volti allo sviluppo e alla crescita e, così, i costi della tecnologia si ammortizzano velocemente".
Insomma, i periodi di difficoltà hanno anche qualche effetto positivo. Secondo il manager di Unitec, nella relazione con il cliente riveste un ruolo centrale il risultato finale. "Si inizia a ragionare - ha concluso Benedetti – non solo in funzione del costo dell'investimento ma soprattutto nel costruire una maggiore efficienza e utilità della tecnologia nel business della centrale ortofrutticola. E, così, la tecnologia si ripaga da sola".
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