AAA zucchine cercasi: manca il prodotto e i prezzi all'ingrosso volano oltre i 2 euro al chilo

Di un possibile aumento dei prezzi delle zucchine e di una loro stabilizzazione su livelli elevati avevamo scritto già qualche giorno fa (cfr. FreshPlaza del 29/10/2015) e le ultime informazioni raccolte confermano la previsione, tanto sulla piazza all'ingrosso di Bologna, quanto su quella di Verona. In sintesi: ormai siamo a livelli record, con quotazioni che hanno sfondato il tetto dei 2 euro al chilo per le zucchine scure. Secondo le stime, questo sarà il prezzo al quale dovremo abituarci ancora qualche settimana, salvo le bizze del meteo.

"Siamo in un momento di gap nel passaggio tra le produzioni in pieno campo e quelle sotto serra – spiega a FreshPlaza Mario Tartari della ditta grossista Eurofrut operante a Bologna – e sembra che a livello di impianti ce ne siano di meno. Anche dalla Spagna arriva poco prodotto e questa situazione durerà ancora per un po'. Per la zucchina scura viaggiamo tra i 2,20 e i 2,30 euro al chilo, mentre per la zucchina bianca vanno aggiunti 1-1,50 euro al chilo in più".

La commercializzazione al mercato all'ingrosso di Bologna (Foto d'archivio)

"Tra una settimana – prosegue il grossista - dovrebbero cominciare le produzioni sotto serra da Ispica e Pachino, così come quelle da Caltanissetta, Agrigento e Licata per la zucchina chiara. Ma questo ortaggio è talmente sensibile al clima che non si può mai dire ed è difficile fare delle previsioni".

Sulla stessa lunghezza d'onda anche le notizie che arrivano da un'altra importante piazza all'ingrosso d'Italia: Verona, dove come a Bologna si trovano poche zucchine, e quelle che ci sono hanno prezzi molto alti. "Dai 2 ai 2,30 euro al chilo per delle scure – spiega Nino Leonardi, grossista della piazza veronese – perché semplicemente di zucchine non ce ne sono: da Sabaudia a Ragusa e Marsala non c'è merce. Anche le zucchine spagnole costano care".

L'attività al mercato all'ingrosso di Verona (Foto d'archivio)

Al di là del gap nelle raccolte, a tenere bassa la produzione c'è un altro elemento. In Italia: "Si segnala un grosso problema di virosi – riprende Leonardi – tanto a Latina quanto altrove, nelle altre zone di produzione, forse dovuto agli sbalzi di temperatura che si sono registrati. E' capitato un po' ovunque e non c'è stato altro da fare che estirpare e trapiantare di nuovo", con i tempi fisiologici per la maturazione che questo comporta.

"Ora – conclude Leonardi – stanno ricominciando le produzioni sotto tunnel di Ispica e qualcosa da Licata e da Agrigento, con della merce bella e lucida, di qualità, ma ancora per un mese, un mese e mezzo resteremo su questi livelli", sia come volumi che come quotazioni. Questo, chiaramente, al netto del clima.