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Biologico: iper e supermercati avanti tutta nel 2014 e nel primo semestre 2015

In base ai dati 2014 di Ismea, l'agricoltura biologica coinvolge in Italia oltre 55.000 operatori (+5,8% sul 2013), tra imprese agricole e agroalimentari, e quasi 1,4 milioni di ettari di superfici agricole (+5,4% sul 2013). Il valore del mercato bio al consumo nel 2014 ammonta a 2,1 miliardi di euro (cfr. FreshPlaza del 15/09/2015).


La più elevata superficie biologica mai raggiunta. Rapportate alla SAU (superficie agricola utilizzata) totale si ottiene un'incidenza delle superfici bio mai raggiunta: 11,2%. Fonte: Mipaaf-Sinab

Cala il potere di acquisto delle famiglie, aumenta la propensione al risparmio e cambiano le abitudini di consumo. L'incidenza della spesa per alimenti, nel periodo considerato, rimane comunque costante, intorno al 17% a seconda delle differenze territoriali e di nazionalità della famiglia consumatrice.



Il carrello è sempre più wellness-oriented, il che equivale a una riduzione dei consumi di prodotti di origine animale, a una ripresa di quelli ittici e ortofrutticoli e un orientamento verso alimenti salutistici.


Fonte: Ismea-Nielsen

In Italia, in linea con le realtà distributive dei principali paesi europei, la distribuzione moderna prevale rispetto ai restanti canali. Segue lo specializzato, costituito da realtà organizzate, di grandi dimensioni (almeno 250 mq) e da una rete di vendita di medio-piccole superfici (<250mq).

La distribuzione moderna assume un peso di maggiore rilievo, rispetto alla media europea. Di una certa importanza, seppure non prevalente, la componente distributiva specializzata nei Paesi Bassi, con quote significative anche in Italia e Francia. Da evidenziare, nell'ambito degli "altri canali" - che comprende anche vendite dirette, mercatini e gruppi di acquisto solidale (Gas) - il peso marcatamente più elevato in Italia (ma anche in Francia e Danimarca) rispetto alle altre realtà europee: 25%.


Fonte: The World of Organic Agriculture 2015, fonti varie e stime Ismea

In questi ultimi anni, l'incremento delle vendite nel canale specializzato è risultato più accentuato rispetto a quello riscontrato nei punti vendita della distribuzione moderna. Si stimano 1-2 punti percentuali in più, nei ritmi di crescita medio annui, rispetto alle pur rilevanti performance registrate dagli iper e super, dai discount e dal libero servizio. Nell'ultimo quinquennio, in particolare, lo specializzato ha registrato tassi di crescita del 12-15% nella media di ciascun anno. E' prevedibile nei prossimi anni una sostanziale equiparazione dei ritmi di espansione delle vendite tra i due canali considerati.



Iper e supermercati avanti tutta nel 2014 e nel I semestre 2015
I supermercati con superfici più grandi registrano sia nel 2014 che nel primo semestre 2015 i tassi di crescita più elevati. Rispetto all'agroalimentare nel complesso, il bio viene veicolato di meno nei discount e nei piccoli punti vendita; è più presente nei supermercati più grandi e negli ipermercati non troppo estesi. Per i supermercati passa quasi il 50% delle vendite bio della Gdo. Nell'ambito dei negozi specializzati le vendite sono costituite per circa un 88% da prodotti alimentari e per il restante 12% da merceologie non-food.



Mediamente un negozio specializzato di grandi dimensioni tratta circa 3.000-4.000 referenze biologiche, mentre le piccole superfici si fermano attorno alle 1.500. Rilevante, in questo caso, il divario con la distribuzione moderna che limita invece il numero delle referenze bio trattate nei suoi punti di vendita a 200-250. Tornando al solo canale specializzato, si stima che sul totale delle referenze vendute circa il 30% sia da ricondurre a prodotti di importazione. Si tratta in prevalenza di banane, yogurt, latticini, frutta secca, dadi per brodo e articoli di cosmetica. Tale incidenza si attestava al 70% nel 1993, quando le filiere biologiche in Italia, ma anche in altri paesi europei, non erano ancora del tutto diffuse e sviluppate.


Fonte: Panel Ismea-Nielsen

Crescita diffusa per categorie di prodotto e aree geografiche. Il confronto tra il primo semestre 2014 e quello 2015 mostra come i prodotti bio a peso fisso nella Gdo hanno mostrato una variazione degli acquisti domestici (in valore) del 13,5% e del 21,8% rispettivamente per frutta fresca e trasformata, e ortaggi freschi e trasformati.

In relazione all'area geografica si registra un 28,1% per il Sud e un 22,2% per Centro+Sardegna.


Fonte: Panel Ismea-Nielsen

Elaborazione FreshPlaza su presentazione di Enrico De Ruvo - Ismea