UE: fissati nuovi limiti massimi di residui su agrumi per il fungicida guazatina
Come noto, la guazatina è un fungicida non consentito nei Paesi dell'UE ma utilizzato nei trattamenti post-raccolta in alcuni Paesi extra-europei.
Con nota n. 958 del 10 giugno scorso avevamo informato che la questione "guazatina" era stata nuovamente sollevata nel corso dell'incontro del gruppo di previsioni "agrumi" durante il quale, il rappresentante di Confagricoltura - dottor Corrado Vigo - unico rappresentante di organizzazioni agricole italiane, aveva richiesto di procedere con urgenza per ridurre al minimo il limite dei residui nei prodotti importati. La richiesta era stata appoggiata anche dalla delegazione spagnola.
Il nuovo regolamento stabilisce che "in mancanza di informazioni su specifiche buone pratiche agricole che potessero essere utilizzate in una valutazione del rischio per i consumatori, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha concluso che un valore di 0,05 mg/kg presenta un livello soddisfacente di protezione per i consumatori europei".
Il regolamento entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta europea, ma si applicherà a decorrere dal 13 maggio 2016 con un'unica eccezione prevista per pompelmi ed arance.
Nel nuovo testo infatti si sottolineano le preoccupazioni circa la tutela dei consumatori "per quanto concerne gli LMR vigenti per la guazatina in pompelmi e arance" e in base a ciò, all'articolo 2 si conferma che "il regolamento (CE) n. 396/2005, nella versione precedente le modifiche introdotte, continua ad applicarsi ai prodotti ottenuti in conformità alla normativa vigente prima del 13 maggio 2016, ad eccezione dei pompelmi e delle arance". Di conseguenza, i nuovi limiti verranno estesi subito a pompelmi ed arance provenienti da Paesi Terzi (Sud Africa, Marocco, Egitto, Turchia, Brasile e Argentina,…).
Confagricoltura si ritiene particolarmente soddisfatta del nuovo regolamento e di aver contribuito in maniera determinante a questo piccolo successo che si auspica possa essere un primo passo verso l'eliminazione di tutti quegli squilibri che non consentono alle imprese di concorrere in maniera paritaria sui mercati.
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