"Nicola Barbato: "Esiste una sola Ramata di Montoro: diffidate dalle imitazioni. Perseguiremo gli illeciti"
"Diffidiamo - ha sottolineato Nicola Barbato, presidente del Comitato promotore - le aziende agricole e/o cooperative e società di commercializzazione che utilizzano il toponimo cipolla Ramata di Montoro per contraddistinguere un prodotto non coltivato nella zona di origine. Questa si traduce in una pratica commerciale scorretta e ingannevole nei confronti dei consumatori, secondo quanto previsto dal Codice del Consumo - D. lgs. n. 206/2005, artt. 20, 21 e 23".
Si tratta nello specifico di una pratica ingannevole, in quanto ingenera confusione con i prodotti, i marchi, la denominazione sociale e altri segni distintivi di un concorrente e consiste nell'esibizione di un marchio di qualità o equivalente senza aver ottenuto la necessaria autorizzazione.
"Per tale motivo - ha continuato Barbato - il comitato dei promotori ha deciso di perseguire gli illeciti. Per prima cosa dobbiamo garantire l'origine del prodotto e ci preoccupiamo che i consumatori siano tutelati sotto questo profilo; poi, dobbiamo pensare anche ai nostri agricoltori, i quali rispettano un disciplinare di produzione sottoponendosi a certificazione volontaria di cui Agroqualità, ente certificatore terzo, ne garantisce la provenienza". Per maggiori informazioni: www.cipollaramatadimontoro.it/regolamento.php
Il presidente del Comitato promotore ha infine sottolineato che si tratta di un grave danno per l'economia locale perché la contraffazione alimentare coinvolge le imprese ma rappresenta anche un pericolo per la salute. "Gli effetti evidenti sono la diminuzione del fatturato delle aziende; l'aumento della disoccupazione; le conseguenze sul mondo dei consumatori; la minaccia per la salute e per la sicurezza".