Forum OsservaItalia: ricchi e anziani sostengono la ripresa dei consumi in Italia
E, nella crisi, gli Italiani hanno imparato a ridursi all'indispensabile e a fare spese più consapevoli: prodotti di qualità elevata, legati alla stagionalità, piatti pronti. Nove consumatori su dieci sono disposti a pagare prezzi più elevati per alimenti salutari; inoltre risultano più consapevoli circa etichette, filiera e freschezza: cercano più prodotti naturali, a basso contenuto calorico, senza zucchero e sodio, o per contro prodotti ricchi di calcio, vitamine e minerali. Il 65% degli Italiani vuole prodotti Igp, Doc e Dop.
Questi alcuni dei temi emersi durante il suo forum di OsservaItalia, promosso da La Repubblica/Affari&Finanza, Conad e Nielsen presso l'Università Cattolica di Piacenza. Numerosi gli studenti di Economia in platea; di rilievo i relatori presenti: Giovanni Fantasia (amministratore delegato di Nielsen Italia), Francesco Pugliese (amministratore delegato e direttore generale di Conad), Valerio Di Natale (presidente europeo di Mondelez Internazional-Kraft).
Il consumatore ha ridotto le quantità e se nel 2007 lo spreco di cibo era pari al 15-20% degli acquisti alimentari, risulta oggi un dato in forte calo. Gli italiani sposano modelli di consumo volti al benessere, sono davvero più consapevoli e non hanno rinunciato alla qualità. I prodotti di fascia alta vanno meglio. Il discount diventa sempre più supermercato per qualificare meglio i suoi consumi. Introduce le marche. I prodotti tipici tradizionali vanno meglio dei prodotti analoghi nazionali che costano meno.
Francesco Pugliese (Conad) avverte che niente sarà più come prima della crisi nel mondo dei consumi, ma le "regole del gioco in continuo cambiamento sono tracciate dalle persone più che dai governi". Fra consumi fermi, disoccupazione giovanile che cresce, la fiducia sui consumi migliora sì, "ma è debole e non potrà essere sostenuta se non c'è ripresa di lavoro e sicurezza per i nostri figli di trovare spazio nella società nuova". Chi sta al governo deve "rottamare" vecchi approcci.
E sulla nuova gestione del brand, Pugliese aggiunge: "Un tempo gestire un marchio era una bella partita a poker, dove non vince chi ha tutti i punti in mano. Vince chi sa bluffare meglio. Pochi valori veri e grandi racconti. La gestione della marca oggi è una partita a scacchi, la vittoria è affidata anche alla capacità di raccontare le storie, ma deve avere valori tangibili. E oggi tutti i maggiori operatori europei del settore in Europa puntano su prodotti legati al proprio territorio, sul biologico, su ciò che è eco-sostenibile, sulla riscoperta dei prodotti freschi, sulla vicinanza".
Premio OsservaItalia per gli studenti: la sfida sul marketing per l'ortofrutta
Il modo migliore per presentare sul banco dei supermercati i prodotti ortofrutticoli? Lo diranno gli studenti della facoltà di Economia dell'Università Cattolica di Piacenza: ci sarà infatti un riconoscimento al migliore studio di marketing con la pubblicazione sul sito di OsservaItalia, nella primavera 2016, delle ricerche più interessanti.
"Fantastici ragazzi, futuri manager di successo"
Un modo per coinvolgere i giovani analisti e per rendere letteralmente più "fresco" l'approccio con nuovi stili del consumo. Gli studenti dovranno cercare di identificare le strategie più corrette in merito alle principali tendenze, ai bisogni da parte dei clienti, e formulare una proposta di marketing con leve su offerta, assortimento di prodotti, posizionamento del prezzo, etichette, comunicazione del reparto e merchandising.
Prodotti Dop e Igp: piano strategico per favorire il rilancio dei consumi interni e la produzione alimentare di qualità
Nel corso del 2015, è stato forte l'impegno del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali-Mipaaf per la tutela e la promozione dei prodotti Dop e Igp sul fronte nazionale e internazionale. In particolare, sono state messe in campo 4 azioni principali. E' stato siglato a Expo un accordo con la Gdo (nello specifico con Federdistribuzione, Ancc-Coop, Ancd-Conad), uno dei mercati più importanti a livello nazionale, con lo scopo di rilanciare i consumi dei prodotti a denominazione. Il protocollo di intesa garantisce, tra l'altro, una migliore informazione dei consumatori e favorisce una più facile individuazione dei prodotti Dop e Igp presso i punti vendita.
Allo stesso tempo sono state rafforzate le attività di contrasto alla contraffazione dei prodotti a denominazioni anche sul web, nuova frontiera dell'agropirateria. E' stato realizzato un focus sulle Indicazioni geografiche nel piano del Governo per il sostegno all'export del Made in Italy e portata avanti la difesa del sistema delle denominazioni a livello internazionale.
"Con 839 prodotti certificati dall'Unione europea - dichiara il Ministro Maurizio Martina - siamo leader assoluti nel campo della qualità. Un patrimonio che vogliamo continuare a valorizzare al meglio, attraverso azioni coordinate e strategiche per far crescere ancora un settore che vale già oggi più di 13,5 miliardi e coinvolge circa 150.000 imprese. La campagna di informazione, frutto anche del lavoro del Tavolo permanente istituito per la prima volta dal Ministero tra le associazioni della Grande Distribuzione Organizzata e le Associazioni dei Consorzi, ha l'obiettivo di rafforzare il comparto dei prodotti a indicazione geografica anche nel mercato interno. In questi 20 mesi abbiamo lavorato molto su 3 fronti cruciali come quello delle relazioni diplomatiche, della promozione dei prodotti e della lotta al falso Made in Italy agroalimentare".
Pugliese commenta: "La Gdo ha ruolo chiave nel valorizzare i territori. Conad e le sue cooperative lo sanno bene, per questo sono stati stipulati accordi con 5.551 fornitori locali".
Elaborazione FreshPlaza su fonte politicheagricole.it e repubblica.it