La carota, fonte di vitamine e alleata della salute
Le sue virtù sono note da millenni: le carote venivano sfruttate come erbe medicinali dagli Egizi, che conoscevano la varietà viola purpurea, dai Greci e dai Romani. Cominciarono e essere considerate commestibili in Spagna alla corte di Caterina de Medici.
Allo stato spontaneo, la carota è considerata pianta infestante e si trova facilmente in posti assolati e in zone aride e sassose, ma anche in tutti gli ambienti rurali e perfino alle periferie cittadine.
C'era un tempo in cui le carote non erano arancioni, ma bianche, gialle e viola, varietà che adesso sono tornate sui banchi del mercato. Per arrivare alla attuale colorazione bisogna aspettare il '600 quando - si dice in onore di Gugliemo d'Orange - in Olanda si lavorò a una selezione delle sementi fino a ottenere il colore che tutti conosciamo.
L'Italia si posiziona al settimo posto nella graduatoria mondiale dei maggiori produttori con numerose varietà e cinque categorie che si distinguono per il loro colore: oltre alla arancione, la violacea, la gialla, la bianca e la rossa. Ricordiamo anche quella dell'altopiano del Fucino IGP, in provincia de L'Aquila, la carota Novella di Ispica IGP, nella zona orientale della Sicilia, e le carote giallo-viola di Polignano a Mare, a sud di Bari, Presidio Slow Food.
Ricche di vitamina A (Betacarotene), B, C, PP, D ed E, nonché di sali minerali e zuccheri semplici come il glucosio, povere di calorie e un notevole contenuto di fibre. Il loro consumo favorisce un aumento delle difese dell'organismo contro le malattie infettive. Le sue proprietà lenitive e antiossidanti sono da sempre usate in dermatologia per la cura dell'epidermide.