La Primo Sole nasce nel 1996 con l'obiettivo di dare valore a prodotti e territorio. E' composta da 14 soci (9 produttori e 5 aziende terze) che coltivano circa 200 ettari di orticole autunno-vernine, tra cui finocchi e diverse tipologie di cavolfiore, e 120 ettari investiti a prodotti primaverili-estivi, in particolare meloni e angurie (mini angurie). Queste ultime sono molto richieste all'estero, in Svizzera, Germania, Belgio, Danimarca. Il 70% della produzione di finocchi, cavolfiori, meloni e peperoni conferito alla Primo Sole proviene dall'Azienda Agricola Appio Giuseppe.
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Il fatturato della cooperativa si basa per il 60% sull'estero, per il 30% sulla grande distribuzione italiana e per il 10% sui mercati tradizionali, dove - in controtendenza - si offrono prodotti di qualità extra, soddisfacendo le richieste del cliente. "I consumi sono in aumento in Nord Europa e ci richiedono prodotti di qualità, che noi siamo in grado di fornire, perché l'Italia ha una formazione diversa in termini di controllo delle produzioni. Inoltre, una maggiore collaborazione tra operatori ci garantirebbe una migliore esportazione".
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"Quest'anno il mercato delle verdure autunno-invernali si mostra appesantito; dodici mesi fa l'andamento era più vivace, nonostante la qualità più scarsa. In questa campagna, gli ortaggi risultano eccellenti in tutte le zone, con rese in magazzino e in campo più elevate. Si registra un trend di crescita all'estero, con un 30-40% in più annuo".
Solo un 20-25% di finocchio italiano (uno dei prodotti principali anche della Primo Sole, cui sono dedicati 120 ettari) esce dai confini nazionali. La quota restante viene venduta e consumata in Italia, dove si contano oltre 10.000 ettari dedicati all'ortaggio, concentrati prevalentemente al Sud. "Come per le altre orticole di stagione, quest'anno il mercato del finocchio va a rilento. Nel 2014 la situazione era migliore. In alcune zone, come l'Agro Pontino e il Foggiano, le superfici coltivate sono aumentate".
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Altro ortaggio autunno-vernino importante per la cooperativa è il cavolfiore, per il quale si è registrato un incremento delle superfici: 36 ettari per 14 varietà a raccolta scalare. "Buono l'andamento climatico-produttivo; consumi in leggero calo a causa dell'aumento di offerta che ha frenato i mercati. Per quanto riguarda il prodotto coronato, il mercato è in vera crisi; la richiesta è buona da parte dell'industria ma risulta solo un palliativo che, in ogni caso, crea remunerazione. Dà più soddisfazione in termini di vendite il cavolfiore filmato. Tra le nostre destinazioni, anche l'Est Europa dove però si registra un aumento della produzione locale".
Per quanto concerne le produzioni estive, Appio evidenzia che da circa quattro anni si è partiti con la produzione del peperone da industria, coltura che in campo aperto risulta più difficile delle altre e che copre una superficie di circa 25 ettari. "L'industria è per noi un cliente primario, al quale si conferisce un prodotto di qualità e non di scarto. Dalle 160 tonnellate del 2011, siamo passati alle 900 di quest'anno. La domanda è in aumento e buoni sono i risultati. Prevediamo un 30% in più di investimenti".
Per il futuro
"Vedo il futuro incerto non perché non ci creda, ma perché è difficile far arrivare il messaggio che si deve produrre ciò per cui un territorio è vocato. Inoltre è necessaria una programmazione anche a livello logistico; all'estero sono in grado, perché in Italia è così difficile da comprendere? Oggi le aziende all'avanguardia sono ancora poche. C'è un ricambio generazionale fittizio, spinto dalla possibilità di accedere a fondi comunitari. Sono convinto che così si sprechino solo risorse e non ne esca alcunché di positivo".
E, a proposito di ricambio generazionale, Appio prevede in futuro di inserire nell'organico della sua azienda agricola - la Appio Giuseppe - anche una delle sue figlie (nella foto sopra), laureatasi alla Facoltà di Agraria. "Ci vorrà un dovuto supporto, un periodo più o meno lungo di esperienza, ma sono certo che la nuova linfa porterà sicuramente a progetti interessanti".
L'attenzione prestata dalla cooperativa alla realizzazione di un prodotto genuino, sicuro e di qualità, si estende su tutta la filiera produttiva. Comincia già sui campi con la consulenza di agronomi aziendali che indicano le tecniche e le sostanze da impiegare per un'ottimale coltivazione delle piante. La massima cura viene prestata poi alle fasi di selezione del prodotto, di lavorazione e di confezionamento dello stesso fino alla consegna agli operatori della distribuzione. Il sigillo di qualità della filiera Primo Sole è garantito dalla certificazione GlobalGAP, quella maggiormente riconosciuta a livello mondiale dalle principali catene di distribuzione.
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Contatti:
Giuseppe Appio - amministratore unico
Cell.: (+39) 333 9561321
Primo Sole Soc.Coop. Agricola
C.da Selvapiana SS 175 Km 30,500
75024 Montescaglioso (MT)
Tel.: (+39) 0835 201992
Fax: (+39) 0835 201993
Email: [email protected]
Web: www.primosoleortofrutta.com