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E se il futuro del settore pataticolo fosse nei prodotti trasformati?

Nella sua pubblicazione Outlook 2016, la società di consulenza aziendale agricola Andersons ha riportato che nella stagione 2014 si è parlato molto di una riduzione, in Gran Bretagna, della superficie coltivata a patate per il 2015. AHDB Potatoes ha rilasciato le stime preliminari ad agosto e probabilmente la riduzione del 7,8% era in linea con le previsioni.

Questa riduzione della superficie potrebbe essere stata dovuta a una combinazione di fattori tra cui l'autocontrollo da parte dei coltivatori o la mancanza di fiducia in alcune zone.

La produzione europea dovrebbe anche avere registrato un -14%, tra minori rese e superfici coltivate. Con l'arrivo dei rapporti sul raccolto, le rese sembrano promettenti ma è improbabile che la riduzione nella zona produttiva del Regno Unito risulti sufficiente a fornire il desiderato aumento di prezzo dei tuberi per il 2015.

L'incremento delle varietà destinate alla trasformazione continua a sottolineare il cambiamento del mercato e delle prospettive per il futuro. Il problema dei coltivatori inglesi gira intorno a come evolverà il mercato del fresco e all'abilità di accedere al settore in crescita degli alimenti trasformati.

Altri Paesi dell'Europa nordoccidentale sono già oggi molto più concentrati sul mercato della trasformazione, con solo il 10% circa di patate destinate al mercato del fresco. Con impianti industriali efficienti, questi Paesi sono ben posizionati per rifornire il crescente mercato inglese della trasformazione, con livelli elevati di importazioni in questo settore, come illustrato nella Figura 13.



E' chiaro che il successo della crescita nel settore belga delle patate è stato guidato dall'export. L'accesso a una base di coltivatori più ampia e competitiva favorirà una costante pressione sui prezzi per quanto riguarda le patate inglesi.

Per i clienti inglesi, il tasso di cambio dell'Euro ha un impatto notevole sulla competitività dell'Europa settentrionale e al momento sta rendendo i coltivatori inglesi meno competitivi.
Data di pubblicazione: